Il progetto “ZeroSprechi” del Comune di Milano è la risposta alla lotta contro lo spreco alimentare: nasce il primo centro di raccolta delle eccedenze di cibo delle mense.

Lo spreco alimentare in Italia vale lo 0,88% del Pil: secondo i dati presentati dal Progetto 60 stiamo parlando di oltre 15 miliardi di euro. Sono numeri enormi, soprattutto se ci fermiamo a riflettere sui grandi paradossi che riguardano il cibo nel mondo: 821 milioni di persone soffrono la fame e 1 persona ogni 3 è malnutrita. Nel frattempo, una persona su 8 soffre di obesità. La lotta allo spreco può essere accompagnata da azioni concrete, da piccole grandi rivoluzioni che possono davvero fare la differenza, soprattutto se agiscono a beneficio dei bisognosi. L’ambizione del progetto “ZeroSprechi” di Milano è proprio questo: contrastare lo spreco di cibo e, allo stesso tempo, aiutare le fasce più deboli con l’obiettivo di fornire circa 220mila pasti.

Come nasce l’iniziativa?
“ZeroSprechi” è partito nei primi giorni del 2019 ed è il frutto di una collaborazione storica fra amministrazione, privato e terzo settore. L’idea, in realtà, ha delle fondamenta più profonde ed è il frutto di un percorso iniziato all’Expo 2015. Già nel 2015, la città di Milano ha promosso un piano di Politica Alimentare per rendere più sostenibile il sistema alimentare della City. Tra le priorità individuate durante l’Expo vi è la necessità di agire concretamente con un piano d’azione per abbattere lo spreco. Nel 2016 il Comune insieme ad Assolombarda e Politecnico di Milano ha siglato il protocollo di intesa “ZeroSprechi”, per ridistribuire le eccedenze alimentari costruendo delle reti locali di distribuzione sulla città.

Come funziona ZeroSprechi.
Attualmente è stato inaugurato un hub in zona Isola, il primo di quartiere, gestito dai volontari del Banco Alimentare della Lombardia. L’hub fungerà da centro di raccolta delle eccedenze alimentari provenienti dalle aziende che hanno aderito al progetto, ovvero 4 mense aziendali e 15 supermercati. La struttura è stata attrezzata in modo da permettere lo stoccaggio dei prodotti e la loro conservazione; una volta ricevuto il cibo, i volontari provvederanno a distribuirlo a chi ne ha bisogno. Attualmente il Banco Alimentare della Lombardia, vincitore del bando di assegnazione dell’hub, assicura la gestione operativa e quotidiana. Il monitoraggio dell’iniziativa è invece affidata al Politecnico di Milano, che analizzerà gli impatti generati dal progetto per 12 mesi e costruirà un modello virtuoso e scalabile su tutta la città. Anche le aziende che hanno aderito all’iniziativa hanno ottenuto un riconoscimento: una riduzione del 20% della parte variabile della Tari, oltre che la detrazione dell’Iva. Inoltre, le imprese aderenti vantano il bollino “ZeroSprechi” che certifica il loro impegno nei confronti della battaglia contro lo spreco di cibo.

L’impatto di ZeroSprechi.
Secondo le stime, nell’hub verranno recuperate circa 60 tonnellate all’anno di cibo l’equivalente di ben 220.000 pasti all’anno. Il valore commerciale delle donazioni si aggirerebbe sui 380.000 euro, con un risparmio sullo smaltimento dell’umido di 5.400 euro. Il risparmio non è solamente economico, ma anche ambientale: si parla di circa 237 tonnellate di Co2 evitata per produzione e smaltimento e 96 milioni di litri di acqua risparmiata.

Fonte: https://www.nonsoloambiente.it

 


 

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