L'umanità è riuscita a spargere spazzatura non solo sulla Terra, ma anche nello spazio. Secondo gli esperti, i detriti spaziali stanno diventando un serio problema ambientale. Essi minacciano il pianeta stesso e le prospettive di sviluppo dello spazio. Ogni anno sono centinaia gli oggetti "spazzatura" (spesso rappresentati da stadi di razzi o frammenti di satelliti) che cadono sulla Terra.

 

 

Piccole parti bruciano nell'atmosfera, mentre le grandi raggiungono la Terra. La situazione è aggravata dal fatto che i detriti collidono con altri detriti generando nuovi frammenti, che in tal modo, a catena, si moltiplicano.

Attualmente in orbita attorno alla Terra ci sono circa 20 mila oggetti spaziali più grandi di 10 cm. Complessivamente pesano circa 5 mila tonnellate. Di questi, circa 1.100 sono satelliti attivi. Il resto è spazzatura. Ma la frazione principale del "cumulo complessivo di spazzatura" è rappresentata da centinaia di migliaia di oggetti che sono troppo piccoli da vedere. Orbitano nello spazio a migliaia di chilometri l'ora e rappresentano una vera minaccia per i satelliti operativi e la stessa ISS. La Stazione Spaziale Internazionale deve spesso cambiare traiettoria per evitare i detriti pericolosi che una volta erano veicoli spaziali.

La correzione orbitale oggi è forse il modo più efficace per evitare una collisione con i detriti, ma non garantisce la sicurezza al 100% nello spazio. Per esempio è sufficiente che ci sia una collisione di un satellite con un detrito anche solo di 1 cm per farlo uscire fuori dall’orbita operativa e metterlo fuori uso. Nessuno degli attuali sistemi di rilevazione è in grado di rilevare questi piccoli detriti. Ciò significa che l'unico modo per risolvere il problema è organizzare dalla Terra delle "pulizie di primavera" orbitali. La tecnologia universale che permetterebbe di attuarle non è ancora stata creata. Anche se esiste un Comitato di Coordinamento Internazionale per i Detriti Spaziali (Inter-Space Agency Debris – Comitato di coordinamento), che comprende più di 10 agenzie spaziali nazionali e internazionali, ognuna delle quali individualmente e collettivamente è impegnata nello sviluppo di tali tecnologie. La ricerca congiunta è condotta da Russia e Stati Uniti, Russia e Giappone, Giappone e Stati Uniti, dall'Agenzia Spaziale Europea.

Così quest'anno il Giappone e gli Stati Uniti hanno concordato il monitoraggio congiunto dei detriti spaziali in orbita dall’osservatorio della prefettura di Okayama. Fino ad allora nessuna stazione di controllo in Asia orientale è mai stata impegnata nel monitoraggio dei detriti spaziali. Se parliamo di “contributo” dei Paesi nella produzione di detriti spaziali, la Cina rappresenta il 40% degli oggetti artificiali nello spazio vicino alla Terra, gli Stati Uniti il 27,5%, Russia il 25,5%, tutti gli altri Paesi il 7%.

L'intenzione di creare un nuovo veicolo spaziale, progettato per pulire lo spazio dai satelliti non operativi in orbita geostazionaria e dai razzi ausiliari, è stata recentemente annunciata dall'Agenzia spaziale russa. Il titolo di lavoro del futuro spazio più pulito è “Liquidator”. Le soluzioni ai problemi di questa unità sono due: o reindirizzare i detriti raccolti in un'orbita più alta, dove non disturbano nessuno, oppure abbassare la loro orbita e farli cadere nel cosiddetto cimitero delle astronavi. Questo luogo si trova nel Pacifico, vicino all’Isola di Natale. L’avvio dei lavori di progettazione per il depuratore spaziale, Roscosmos lo suggerisce per il 2018, ha detto il capo del programma scientifico Vladimir Agapov:

"Sono ipotizzabili molteplici soluzioni ingegneristiche. Raccogliere gli oggetti e il loro ritiro dall’orbita utilizzando "rimorchiatori" speciali e cavi di sistema elettromagnetici. Ci sono proposte e implementazioni per raccogliere i detriti più piccoli. Ma tutto questo è solo nei progetti. Quando questi progetti saranno realizzati dipende da diversi fattori. In primo luogo questa è una idea ingegneristica i cui complessi sistemi devono ancora essere creati. Il secondo fattore è rappresentato dalla sicurezza. Le pulizie in un modo o nell'altro non devono danneggiare i satelliti operativi. E infine esiste il fattore legale. Ogni elemento dell'oggetto artificiale nello spazio è di proprietà del rispettivo Paese. Questo significa che occorre anche avere il permesso per la sua rimozione ... "

Ecco perché la cooperazione internazionale nella soluzione del problema della pulizia dei detriti è così importante. Se ciò porterà verso un concetto unitario del riciclaggio dei detriti, ce lo mostrerà il tempo.

Fonte: http://italian.ruvr.ru

 


 

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