Phil Metzger, uno scienziato dell’Università della Florida Centrale propone un’idea interessante che riguarda quello che è probabilmente il maggior costo in termini economici dei voli spaziali: la partenza. Secondo Metzger, uno dei costi principali dei voli spaziali è rappresentato proprio dal sollevare il propellente contenuto nei serbatoi dei razzi. Lo scienziato propone di poter ricavare questo carburante direttamente sulla Luna perché sollevare un peso e mandarlo nello spazio dalla superficie del nostro satellite naturale, grazie alla sua gravità di molto minore rispetto alla Terra, comporta dei costi di molto minori.

“Procurare un propellente derivato dalla Luna può essere sostanzialmente meno costoso che trasportare il propellente dal pozzo di gravità profonda della Terra”, riferisce Bernard Kutter, Chief Scientist dell’United Launch Alliance (ULA), “Questo a sua volta potrebbe ridurre il costo del trasporto spaziale di un fattore pari a cinque”.

Secondo una visione a medio-lungo termine dell’ULA, visione alquanto ottimistica oseremmo dire, entro il 2046 lo spazio che separa la Terra dalla Luna vedrà un viavai di almeno 1.000 persone grazie ai grossi benefici che si potranno ottenere dall’estrazione lunare. Una “stazione di servizio” sulla Luna per fare il pieno di carburante risulterebbe un grosso vantaggio per i viaggiatori spaziali, non solo diretti verso la Luna ma anche nello spazio più profondo.

L’obiettivo principale del team di Metzger è quello di poter raggiungere i poli lunari dove si pensa siano sepolti grossi depositi di ghiaccio. Lo scienziato propone di trapanare la superficie lunare, pompare del calore all’interno di questi depositi e raccogliere il vapore che ne fuoriesce. Il vapore acqueo può essere poi scomposto in idrogeno e ossigeno, due elementi con i quali poi si può produrre carburante. Tra l’altro questo processo potrebbe avvantaggiare anche le condizioni climatiche terrestri, secondo lo scienziato, condizioni che ad oggi soffrono non poco la produzione di carburante.

Fonte ed altri riferimenti: http://notiziescientifiche.it