L’uomo sogna da sempre di raggiungere quelle stelle che ne hanno ispirato i sogni sin dalla notte dei tempi. La Luna è stata raggiunta e l’immensità dello spazio spaventa sempre meno quegli scienziati che cercano di scoprirne l’essenza. I viaggi e le esplorazioni spaziali sono resi possibili dalle navicelle e dai satelliti, utili non solo per studiare lo spazio aperto, ma anche per rivelare i misteri della Terra e della sua atmosfera che la rende unica nel nostro sistema solare. Fino a oggi, gli strati più alti dell’atmosfera terrestre sono stati raggiunti e studiati grazie a questi dispositivi poiché anche il più avanzato tra gli aerei non è ancora riuscito a superare i 26.000 metri, appena il secondo strato rappresentato dalla stratosfera. L’obiettivo della missione SolarStratos è quello di contribuire all’esplorazione dell’atmosfera attraverso un aereo solare, alimentato esclusivamente con l’energia proveniente dai raggi del nostro amato Sole. Se il futuro è delle energie rinnovabili perché fermarsi alla terraferma e non alzare lo sguardo verso le stelle?



L’aereo solare e la sfida spaziale.
Il progetto SolarStratos nasce nel 2014 su iniziativa di Raphaël Domjan, imprenditore ed esploratore svizzero, impegnato da più di un decennio nella ricerca di soluzioni green per i viaggi su lunghe distanze. La sua missione è quella di dimostrare come le energie rinnovabili possano sostituire l’utilizzo dei combustibili fossili anche nei progetti più ambiziosi. In questo modo l’esploratore vuole contribuire a promuovere l’energia solare nella lotta al cambiamento climatico. Lo scopo di questa missione è di riuscire a raggiungere il secondo strato di atmosfera attraverso un velivolo interamente sostenuto dall’energia del Sole. Il volo inaugurale, previsto entro il 2022, è progettato per raggiungere un’altitudine tale da vedere la curvatura della Terra (circa 20.000 metri). Per la completa realizzazione della trasvolata è stato stimato un tempo di cinque ore: due per raggiungere l’altezza in fase di ascesa, quindici minuti per l’esplorazione nella stratosfera e almeno tre ore per il ritorno alla base sulla Terra. L’aereo solare, un biposto di 8 metri di lunghezza per 450 kg di peso, sarà ricoperto da celle e pannelli per i 24 metri delle sue ali. L’energia prodotta verrà incanalata in una batteria agli ioni di litio che a sua volta alimenterà il motore elettrico di 43 cavalli. Come ha sostenuto lo stesso Domjan, le maggiori sfide sono rappresentate dalla bassa pressione atmosferica e dalla temperatura (stimata sui -70 gradi), oltre alla necessità di ricaricare le batterie in volo. Per questo è essenziale sviluppare un abbigliamento che garantisca protezione per il guidatore e per il passeggero. Se il progetto dovesse avere successo, il prossimo obiettivo è raggiungere altitudini ancora maggiori (si parla di 50.000 metri) e di aprire ai viaggi esplorativi con scienziati a bordo del velivolo e ai viaggi turistici per privati in modo da ammirare le meraviglie della nostra Terra dall’alto.



Le sfide dei veicoli solari.
SolarStratos è solo l’ultimo dei progetti innovativi in direzione dell’utilizzo di energia rinnovabile per i trasporti. Lì dove anche il limite del cielo sembra essere a portata di mano, sulle acque e sulla terraferma sono diversi i prototipi in grado di realizzare spostamenti a impatto zero. Uno dei progetti più interessanti è PlanetSolar, con ancora protagonista lo stesso Domjan, che nel 2012 ha preso parte di una lunga traversata dei mari a bordo di una barca alimentata a energia solare. L’imprenditore, a bordo di un catamarano lungo 30 metri e coperto da 470 metri quadrati di pannelli solari, ha attraversato tra gli oceani per 40.000 chilometri in soli 140 giorni, navigando anche nel Mediterraneo e nel canale di Suez. L’imbarcazione è stata costruita con materiali a impatto zero in nome degli ultimi ritrovati dell’idro e dell’aerodinamica, così da utilizzare in maniera efficace l’energia messa a disposizione dalla natura.

Simone Picchi.

Fonte: https://eicomenergia.it

 

 

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