La tesi di fondo che anima questo articolo, è che vogliamo diventare scavatori di tombe nel mondo dell'ufologia odierno, in particolare il mondo dei giovani ufologi che è ormai pervaso dal nichilismo e dall'assenza di valori e di senso. Il nichilismo oggi torna ad aggirarsi nella vita degli ufologi italiani, cancellando prospettive e orizzonti, intristendone le passioni e fiaccandone l'anima. C'è da parte di molti ufologi la volontà di essere fagocitati da strutture economiche che stanno dietro alla vera ufologia.

 

 

UFOLOGIA e NICHILISMO

Un articolo per tutti e per nessuno. Per una trasvalutazione dei valori che oggi ispirano una certa ufologia.

di The Grey



Il mondo ufologico oggi funziona esclusivamente secondo le leggi della tecnica e del mercato, i giovani ufologi si sentono disincantati e sfiduciati, si scoprono disinteressati alla ricerca, e diventano emotivamente analfabeti, inariditi dentro. Solo il mercato editoriale, dei mass media sembra interessarsi di loro per condurli su vie legate solo al consumismo, dove però ciò che si consuma è la loro stessa vita, che più non riesce a proiettarsi in un futuro capace di far intravedere una qualche promessa.

Questo stato di disagio fa sì che molti giovani si sentano a disagio, mentre risultano inefficaci i rimedi elaborati dalla nostra cultura laica e illuminista e sempre meno religiosa, perché non sembra che la ragione o il cuore sia oggi ciò che regola i rapporti tra gli ufologi. Nel deserto emotivo, creato dal nichilismo, attecchiscono i fenomeni di critica contraddittoria che sono noti alle cronache ufologiche: il desiderio solo edonistico di primeggiare, la ricerca del vendere meglio un articolo ad ogni costo, le violenze degli uomini che comandano i gruppi ufologici, le droghe dell'apparire, la pura superficialità, finti contattisti, sino ai gesti più estremi di terrorismo umano dell'uno contro l'altro, del cane mangia cane che molti di noi hanno assaporato.

Ma come uscire da questo cupo scenario, che è innanzi tutto un problema culturale, e non psicologico e sociale? Come andare oltre il nichilismo? La soluzione c'è e passa, manco a dirlo, ancora per la conoscenza. La vita non vi deve disilludere. Di anno in anno la si dovrebbe trovare sempre più ricca, più desiderabile e più misteriosa. L' ufologia è un mezzo di conoscenza.

La nostra proposta è dunque quella di risvegliare e consentire ai giovani di dischiudere il loro segreto, spesso a loro stessi ignoto.

Il punto è: è proprio vero che non possiamo fare nulla? E se ciò fosse vero, allora non serve proprio a nulla acquisire un certo grado di consapevolezza? Sarebbe meglio rimanere nell'illusione che oggi esiste una "democrazia ufologica", che i gruppi ufologici sono a servizio dell'umanità cittadini, e tutte le altre baggianate varie?

Naturalmente, credo che non sia affatto così, credo che chi cede all'autocommiserazione stia seguendo, per così dire, la via di minore resistenza. Anzi, a ben vedere, ritengo proprio che scegliere la filosofia nichilista sia il metodo più confortevole per non affrontare gli aspetti sgradevoli della realtà, cioè quegli aspetti che hanno prodotto un certo turbamento, e da cui è derivata l'esigenza di assestare anche la propria interiorità per porla in linea con la maggiore consapevolezza raggiunta.

E' vero che la stragrande maggioranza degli ufologi vive senza una grande consapevolezza, non avendo idea di cosa stia facendo e del perché lo sta facendo, ma prima o poi tutti incapperanno in qualcosa che li risveglierà, magari in modo brusco.

Esistono anche persone insoddisfatte, che si accorgono come in vari modi il sistema insito in alcune dittature associazionistiche ufologiche li frustra, e iniziano ad aggregarsi ai gruppi di denuncia ottenendo una sorta di "gratificazione passiva".

Cioè scaricano in una certa misura l'insoddisfazione, ma poi concretamente fanno poco o pensano di poter cambiare il mondo senza cambiare se stessi.

E' certamente utile scambiarsi conoscenze e esperienze, ascoltare chi dice la verità, oppure leggere libri che possano permettere di acquisire maggiore conoscenza, ma oltre a capire il messaggio si deve scegliere di metterlo in pratica, e questa è la parte più difficile.

Capire dovrebbe stimolare ad acquisire anche maggiori capacità operative. Pensare che ci si debba accontentare dell'effetto catartico che si ha attraverso l'ascolto delle denunce da parte di alcune personalità è errato. Lo si capisce non appena, poco tempo dopo, ritornano il senso di impotenza e la disperazione.

Formati all'interno di una società di massa, che scoraggia il libero pensiero e sostiene il gregarismo, alcuni credono sia importante cambiare gregge; per così dire, passare dal gregge ufficiale a quello "alternativo". Ma non è così che funziona: cambiato capo, il gregarismo rimane, e continua ad impedire una vera crescita interiore, nonostante le conoscenze possano accrescersi.

Molti ufologi (specie giovani) non hanno alcuna progettualità nell'esistenza, né un piano di crescita, né la necessaria autodisciplina per ottenere risultati concreti, e si rendono dipendenti dalla realtà sociale o esterna, credendo di poter risolvere i problemi con un'intelligenza estranea alla propria. Si tratta spesso di persone ricche dentro, ma che utilizzano palliativi per continuare a fuggire da se stessi. Mi da' un senso di desolazione vedere che il sistema ufologico che oggi predomina riesce a sfornare soggetti che si possono riassumere in tre categorie:
A) quelli che si sottomettono e si identificano col sistema,
B) quelli che riconoscono la frode ma si reputano troppo deboli per reagire,
C) quelli che capiscono bene, cercano di reagire ma non sono in grado di contrastare le proprie tendenze autodistruttive potenziate dal sistema (ad esempio, quelli che pur avendo grandi potenzialità di avversare il sistema, si danno all'edonismo, alla sfacciata ricerca dell'apparenza, al disordine esistenziale, al soddisfacimento dei propri bisogni sessuali (spesso ciò accade).

A quest'ultimo caso appartengono coloro che credono che non sia necessario mettere in discussione se stessi per ottenere quel cambiamento di cui si diceva sopra, quello che dovrebbe permettere di elevare la propria esistenza al livello della consapevolezza raggiunta. Non si sta parlando di religione o di qualche ideologia trascendentale, ma del detto socratico "conosci te stesso", che riassume il potere che ogni individuo può avere sulla realtà: infatti, se non si è in grado di conoscere se stessi e di indirizzare la propria crescita è ovvio che si è impotenti anche verso la realtà esterna.

Ora, la questione si fa difficile, perché se ogni ufologo è unico, allora per ognuno c'è un percorso unico, che soltanto l'ufologo stesso può trovare. Nessun altro può indicare tale strada, neppure il migliore imbonitore. Ciò vuol dire che ogni ufologo non a tempo perso dovrebbe impegnarsi, così come tutti i giorni mangia, si lava o lavora, anche ad osservare se stesso per ricavare notizie su chi è, cosa vuole realizzare o di cosa si vorrebbe sbarazzare.

Sembrerebbe un impegno insostenibile, ma l'alternativa è continuare ad appartenere al gregge, che è quello che l'élite dominante auspica caldamente, dato che spende miliardi di dollari per realizzare questo scopo. Insomma, non ci sono ricette precostituite, ma soltanto un impegno con se stessi, onesto, sincero e leale, per guardarsi in faccia e vedersi come si è realmente, fuori dall'idealizzazione che ci costruiamo.

Ossia diventare capaci di vedersi con difetti atroci, che ci sembrano inaccettabili, quelli che temiamo ci facciano sprofondare senza pietà, e la cui consapevolezza, invece, può produrre effetti (nella nostra vita e all'esterno).

Forse per molti di noi è una prova che ancora non è stata superata, eppure rappresenta l'unico modo per comprendere che la realtà esterna è la proiezione di ciò che l'insieme di noi produce: se siamo gregari deve per forza corrisponderci una realtà in cui c'è il gruppo a cui noi, col nostro gregarismo, abbiamo inconsciamente delegato il potere, e rimanendo gregari (anche se "alternativi") continuiamo a farlo.

Viceversa, se riusciamo a percepire che anche dentro di noi c'è una parte malvagia o che deforma la verità perché ritiene più comodo rimanere com'è, allora iniziamo a sentirci meno impotenti verso la realtà, poiché ogni seppur piccolo cambiamento produce inevitabilmente anche cambiamenti nella realtà esterna. Siamo parte del mondo, se cambiamo noi anche il mondo cambia.

Qualcuno potrebbe ancora obiettare che attualmente siamo troppo pochi per poter incidere sulla realtà. E' vero, ma all'inizio qualsiasi evento è sempre pionieristico, il punto è che se i pionieri, che dovrebbero estendere il fenomeno, si percepiscono deboli e impotenti allora incideranno ben poco sulla realtà attuale e futura. Se, viceversa, si acquista fiducia e si costruisce la propria esistenza non sul gregarismo ma sull'autoconsapevolezza e sul libero pensiero, allora l'efficacia emergerà nel tempo, sia nella propria vita che in quella degli altri. Ciò che conta, lo ripeto, è guardarsi dentro e chiedersi chi veramente siamo, cosa vogliamo realizzare e se vogliamo continuare a soccombere all'interno di un sistema che ci vuole sfiduciati, gregari e demoralizzati. E, possibilmente, anche impauriti e deboli, affinché quelle poche persone che non sono affatto così ci prendano in giro e facciano di noi ciò che vogliono (la casistica in questo caso è immensa).

Vogliamo continuare a permettere che avvenga questo?

Ad ogni modo, nessuno è impotente e debole, se non vuole esserlo. Il nostro compito attuale potrebbe essere (oltre a quello di impegnarci a conoscere noi stessi in profondità e ad affrontare gli attacchi di sfiducia) quello di parlare del signoraggio, del sistema di dominio o di altri argomenti che conferiscono consapevolezza, senza svilirli con polemiche, aggressività o litigi, come fanno quelli che vorrebbero intralciare ogni cambiamento.

Oppure ci si può rifiutare di acquistare i prodotti delle organizzazioni ufologiche che pensano solo a fare soldi, o si possono divulgare i molteplici inganni dei consigli di amministrazione di qualche gruppo, senza pretendere che da un giorno all'altro tutti capiscano e reagiscano. Qualcuno ha detto che è dalle piccole cose che possono derivare le grandi cose, e se si ha la necessaria fiducia e pazienza credo che ciò possa rappresentare la verità del mondo futuro. Tutto è in continuo movimento, perché la vita stessa si caratterizza come percorso mai uguale a se stesso, e dunque col tempo ciò che è oggi non sarà più. Forse i tempi sono difficili, o forse lo sono meno di quelli passati, dato che abbiamo maggiori possibilità di comunicare e dunque di conoscere e capire.

La volontà di cui dovremmo essere pervasi, tutta gioia creativa, furore d'azione, alacrità vibrante, febbre distruttrice, si esprime nel superarsi, nell'andar oltre, nel drammatizzarsi nella storia, lasciando tracce del proprio io. Solo questo. La verità dell'ufologia la si scopre scavando le tombe per certi ufologi.

The Grey (Ansu).

 


 

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