I ragni-robot nel film di Spielberg "Minority Report".



La creazione di un’unità militare spaziale, la cosiddetta Space Force, è una delle principali priorità dell’amministrazione Trump. Gli ufficiali del Pentagono sembrano però più preoccupati di dover combattere in ambienti sotterranei. La DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) sta approntando una concorso della durata di tre anni per assicurare un nuovo tipo di tecnologia che risparmi gli umani dai pericoli degli spazi sotterranei. La proposta di una Space Force da parte del presidente Donald Trump vuole misurarsi con la vastità del cosmo, ma i responsabili del Pentagono sono più preoccupati dell’imprevedibile proliferare degli spazi sotterranei, qui sulla terra. Dal momento che le truppe e le unità di primo soccorso si troveranno a fronteggiare i pericoli ipogei, la DARPA è in cerca di soluzioni ispirate dalla fantascienza. La DARPA ha iniziato a mettere insieme le squadre per una gara dalla durata di tre anni, la Subterranean Challenge, un concorso che ha lo scopo di individuare nuovi sistemi rapidi di mappatura e individuazione di spazi sotterranei, allo scopo di assistere le missioni in compiti che vanno dalla guerra in scenario urbano al primo soccorso in situazioni di emergenza. “Gli ambienti sotterranei rimangono sotto molti aspetti un dominio nascosto, nonostante siano criciali in tutta una serie di applicazioni sia militari sia civili,” ha specificato nel mese di marzo l’agenzia in una sua comunicazione. I vari sottoambienti ipogei – i sistemi di tunnel, gli ambienti sotterranei urbani e le reti di grotte – presentano diverse sfide che potrebbero impedire il controllo della situazione anche in circostanze ideali, dice il comunicato. “La natura complessa di questi problemi presenta sia un’opportunità per sviluppare innovazioni di svolta in scenari di protezione civile, sia per una vasta gamma di applicazioni militari, scientifiche e commerciali,” come l’ispezione di fabbricati, l’estrazione delle risorse naturali e l’esplorazione scientifica, aggiunge il comunicato. La Darpa ha anche pubblicato un astuto video per sottolineare le sfide e gli obbiettivi del concorso.







Il concorso avrà due ambiti. Nel primo, detto dei sistemi, i partecipanti dovranno sviluppare tecnologie per un veicolo cingolato o un robot semovente, che dovrà viaggiare attraverso un itinerario di prova fisico. Le squadre nel secondo ambito, quello software dovranno invece presentare il loro lavoro in un ambiente simulato. La prova tecnologica avverrà in tre distinti campi – prima uno alla volta, poi tutti e tre insieme – per ottenere punteggio in velocità e manovrabilità, accuratezza della mappatura prodotta e abilità nell’identificare oggetti. La Darpa ha già distribuito milioni ai concorrenti. Il 31 luglio la Scientific Systems Company, azienda con sede in Virginia, si è aggiudicata un contratto di quasi 500.000 dollari. L’8 agosto la Michigan Technological University ha ottenuto un contratto da 750.000, mentre la iRobot Defense Holdings della Virginia si è vista assegnare 4,46 milioni di dollari.




Un ingegnere dell’esercito si muove in spazi ristretti durante un’esercitazione sotterranea presso l’unità di addestramento sotterraneo di West Fort Hood, il 21 novembre 2013.



La diversa natura degli ambiti per i quali la Darpa ha strutturato il concorso dà per inteso che i progetti proposti permettano di manovrare in spazi ristretti, su terreno sconnesso, che superino ostacoli artificiali e naturali – a volte nel corso della stessa missione. “Se devo muovermi lungo delle gallerie in ambiente urbano, è facile passare da un’andatura carponi a dei tornelli o a strutture di scale mobili,” ha dichiarato a Wired all’inizio di quest’anno Timothy Chung, responsabile di programma alla Darpa. “Come riuscirò a muovermi nelle difficoltà che tutti questi ambienti presentano?” Macchine come le “talpe” che scavano tunnel esistono già per i lavori di grande portata, ma probabilmente non sono adatte per ciò che ha in mente la Darpa. Le proposte per città “smart” comprendono robot da sottosuolo per consegnare materiali e rimuovere rifiuti, ma sono sistemi per ambienti controllati. La fantascienza ha prodotto altri esempi di robot – come i ragni di Minority Report, che s’infilavano rapidamente negli edifici per identificare le persone all’interno – e che potrebbero servire da ispirazione per il concorso aperto dalla Darpa. Il risultato finale potrebbe però consistere in qualcosa già esistente in natura. Diversi anni fa gli scienziati che lavoravano all’Open Worm Project erano in grado di usare un software, basato sui neuroni del sistema nervoso di un verme, per controllare un robot fatto di Lego, facendolo muovere con un verme reale. In un rapporto pubblicato alla metà del 2017, i ricercatori di Stanford hanno descritto le caratteristiche di un loro robot flessibile che si muove in spazi ristretti crescendo – come i tralci di una vite – lungo le distanze, per raccogliere immagini, o espandendosi per creare più spazio. “Le applicazioni su cui ci stiamo concentrando sono quelle nelle quali il robot si muove in ambienti difficili, dove le caratteristiche siano imprevedibili e gli spazi sconosciuti,” ha dichiarato in quella occasione uno degli autori del resoconto. “Se fosse possibile mettere un robot in ambienti di questo genere senza che gli ostacoli lo influenzino durante la marcia, non ci sarebbe da preoccuparsi per danneggiamenti o interruzioni dell’esplorazione.”

Fonte: https://it.businessinsider.com

 

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