Il 30 novembre 1939 la Finlandia venne invasa dalle truppe sovietiche ma seppe resistere all'aggressione con tenacia. Il territorio finlandese si presta alla guerriglia per via del clima rigido, del ghiaccio, del fango imprevedibile, dei bruschi cambiamenti di temperatura, delle nevicate abbondanti e per altri fattori che si manifestano inaspettati. Non se ne parla molto, quindi pubblichiamo qui sotto una serie di informazioni su come i difensori seppero inventare modi nuovi di combattere quella guerra con originalita', fantasia ed efficacia.

 

 

Seppur inferiori in numero e mal equipaggiati, i finlandesi mostrarono eccezionale coraggio e attuarono la strategia militare della guerriglia per ovviare all’evidente disparità di forze tra i due schieramenti. I russi schieravano quattro armate: la Settima, l'Ottava, ben fornite di carri armati più la Nona e la Quattordicesima. Per contro la Finlandia poteva contare solo su tre corpi d'armata e una formazione di riservisti composta da guardie civiche, frontalieri ed ex militari. Nonostante lo sbilanciamento numerico in netto sfavore ai finnici, essi riuscirono a respingere i russi. L’inverno del 1939-40 fu molto rigido, con temperature che raggiunsero anche i meno 40 gradi. Le truppe finlandesi furono eccezionali nel trasformare il freddo, le lunghe ore di buio, la foresta e la quasi assenza di vie percorribili a proprio vantaggio. Vestiti completamente di bianco ed equipaggiati con sci da fondo, i soldati finlandesi riuscivano a muoversi molto agilmente e furono spesso anche nella condizione di passare al contrattacco in alcune zone della Finlandia centrale.

Fonte: http://mcnab75.livejournal.com





Durante la guerra d'inverno nel 1940, molte unità Sovietiche erano guidate da ufficiali inetti, avanzarono in un territorio naturalmente ostile, in colonne di camion, senza alcuna esplorazione in avanti e sui fianchi. Questo li fece cadere in un'imboscata dopo l'altra, intere divisioni annientate con la tatticha del mordi e fuggi, o con la diabolica tattica dei "salsicciotti":
una colonna russa veniva attaccata e immoblizzata in un punto preciso del suo percorso, poi con tutta una serie di attacchi veniva suddivista in tronconi separati (i salsicciotti), questi tronconi poi venivano annientati uno per volta. Mentre i russi si trovavano all'addiaccio, possibilmente senza viveri caldi, i Finlandesi nelle zone delle imboscate, costruivano ricoveri dotati di stufe! C'è anche da dire che i pochi carri utilizzati durante la guerra d'inverno erano i BT5 e i T26, questi erano carri fragilissimi, pensate che bastava una trave d'acciaio infilata nei cingoli per spaccarli. Insomma per i russi la Guerra D'Inverno si rivelò un vero macello.

Da non dimenticare la famosa bomba Molotov! Terrore dei carristi russi ... I finlandesi coraggiosamente si arrampicavano sui carri durante le imboscate e li incendiavano. In Finlandia le distribuiva lo Stato nei supermercati ...

Fonte: http://forum.worldoftanks.eu





La guerra sui varia fronti della Finlandia, ma soprattutto nella zona dei laghi e nell'estremo nord, ebbe aspetti completamente inediti, per le particolarissime condizioni ambientali e climatiche. I finnici, sotto l'abile guida del maresciallo Mannerheim, seppero sfruttare a fondo la conformazione geografica del loro paese ed organizzarono le truppe in modo da tenere in scacco i massicci attacchi sovietici. Anche la renna, fu un'alleata preziosa nella battaglia invernale. Mentre sulla linea Mannerheim, che sbarrava l'istmo careliano, gli attacchi dei carri armati sovietici erano resi vani da un munitissimo sistema di fortificazioni, negli altri settori del fronte i reparti finnici di sciatori infersero duri colpi al nemico con brillanti colpi di mano. Scivolando silenziosamente tra i boschi, i bianchi soldati di Mannerheím giungevano di sorpresa alle spalle delle formazioni nemiche, distruggendole. Il mascheramento mimetico degli sciatori finlandesi era perfetto. Una tuta bianca copriva le loro uniformi e li confondeva nel nitore della neve. Temprati da una costante pratica sportiva, i finnici furono combattenti coraggiosi e decisi. La lotta, per i rigori della stagione invernale, fu durissima. Ma i sovietici, che avevano fatto affidamento sulla loro strapotenza di mezzi per vincere rapidamente la partita, subirono le maggiori conseguenze perchè erano impreparati ad affrontare l'inverno. Numerosissimi furono, tra i russi, i casi di congelamento.

Fonte: http://www.inilossum.com





Il piccolo esercito finlandese (1 a 3+ di svantaggio) era trincerato dietro una vecchia linea fortificata che i russi, sia per ragioni d’inesperienza che per effettive difficoltà del terreno già innevato, non riuscirono a vedere e a sfondare. Contro i russi giocò la purga attuata da Stalin nei ranghi dell’Armata Russa. L’attacco dei carri armati sovietici a sud-est lungo le impraticabili piste dei boschi si spezzò contro gli improvvisi attacchi degli sciatori finnici (sissit). Sparsi su un territorio enorme, i sissit agiscono in minuscole pattuglie. Non attaccano mai allo scoperto e sempre alla corta distanza per essere più precisi. Alla fine si allontanano con le loro slitte nella notte polare lungo piste solo a loro conosciute.

I materiali catturati ai russi e quelli che riuscirono a procurarsi sul mercato delle armi permisero loro di resistere fino alla fine di gennaio del 1940. Oltre al mordi e fuggi dei sissit i finlandesi sperimentano contro i carri armati sovietici la bomba incendiaria, bottiglia piena di liquido infiammabile che poi i russi battezzeranno Molotov.

Un altro espediente quindi compare sul campo di battaglia: il riflettore. Già conosciuto nella forma maxi, ora viene adottato da ogni gruppo in formato piccolo per abbagliare il nemico.

Fonte: http://digilander.libero.it





Le caratteristiche del terreno sul quale fu combattuta la guerra, unite al periodo dell'anno, furono determinanti nello svolgimento delle operazioni belliche. La frontiera orientale, dal lago Ladoga fin quasi all'Oceano Artico, era occupata da un'immensa foresta punteggiata da circa sessantamila laghi che, insieme alle paludi e ai corsi d'acqua, creavano un labirinto di acque e selve attraversato da pochissime strade, tutte distanti da 100 a 250 km dalla ferrovia Leningrado-Murmansk, l'unica importante via di collegamento sul versante sovietico. L'inverno 1939/40 fu eccezionalmente severo, il secondo più freddo dal 1828, con temperature medie intorno ai -30 °C e punte fino a -70 °C. Il periodo ideale per l'attacco alla Finlandia sarebbe stato quello di gelo, prima dell'arrivo della neve, che avrebbe consentito ai mezzi meccanici di muoversi agevolmente sulla superficie ghiacciata dei laghi e delle paludi, senza essere confinati sulle poche strade disponibili. Invece la neve arrivò prima del previsto, con abbondanti precipitazioni che ostacolarono i movimenti sia delle truppe che dei veicoli su ruote o su cingoli, riducendo il vantaggio sovietico in fatto di moderni equipaggiamenti.

Tuttavia la linea su cui fu bloccata l'avanzata dell'Armata Rossa in dicembre era per la maggior parte formata da mere opere campali: bunker di terra e legno, trincee, rifugi, korsus (piccoli rifugi sotterranei per la notte), ostacoli anticarro formati da file di massi di granito, sbarramenti di filo spinato e campi minati. Queste difese potevano essere considerate formidabili per gli standard della prima guerra mondiale, ma erano assolutamente non paragonabili a quelle delle linee Maginot e Sigfrido, e di certo non al livello della tecnologia militare all'inizio della seconda guerra mondiale

Tutti gli uomini dei reparti di fanteria erano equipaggiati con sci, perfettamente addestrati al loro utilizzo e in grado di coprire tramite essi lunghe distanze; inoltre la mimetizzazione invernale con tute bianche faceva parte del normale equipaggiamento e i reparti erano dotati di tende riscaldate che consentivano ai soldati di ripararsi e dormire al caldo anche in prossimità del fronte. Sebbene l'addestramento al combattimento fosse eccellente, le armi a disposizione erano limitate.

Il problema che maggiormente affliggeva l'esercito finlandese all'inizio della guerra era la disponibilità limitata di munizioni, almeno finché non cominciarono a giungere gli aiuti stranieri, soprattutto dalla Francia.

La tattica utilizzata dai finlandesi nei territori settentrionali si rifaceva a quella della guerriglia: di fronte a truppe dotate di un armamento superiore, ma lente e mal guidate, i finlandesi svilupparono una tattica che venne denominata "motti" (una parola che in finlandese indica la legna accatastata per essere fatta a pezzi): muovendosi agilmente con gli sci lungo i fianchi delle lunghe colonne sovietiche confinate sulle poche strade che attraversavano le fitte foreste innevate, conducevano limitati e continui attacchi di disturbo dileguandosi poi nella foresta; quindi, attaccavano in forze in diversi punti, suddividendo le truppe avversarie in piccoli gruppi (le "motti") che, immobilizzati nella neve, venivano poi circondati e annientati.

Fonti: http://it.wikipedia.org





Il terreno sul quale si combatté la battaglia ed in generale tutta la guerra d'inverno, unito al periodo dell'anno nel quale si svolsero le operazioni belliche, presentò notevoli problematiche dal punto di vista sia logistico che ambientale; la geografia della Finlandia infatti offriva uno scenario assai favorevole alla difesa del paese.
A nord la tundra artica era un territorio totalmente privo di vegetazione e scarsamente collegato, ed il confine con l'Unione Sovietica, che costituiva un fronte lungo circa 1.400 chilometri, a sud del circolo polare artico, era ricoperto di foreste, acquitrini, laghi, circa 73.000, morene e torrenti che avrebbero ostacolato tanto una possibile rapida avanzata quanto i trasporti ed i rifornimenti per le truppe, obbligando chi attaccava a percorrere le poche strade presenti, con il pericolo continuo di imboscate; nella parte meridionale del paese infine, quella più popolosa e meglio collegata, la linea del fronte era difesa e fortemente presidiata dalle fortificazioni della linea Mannerheim. Tutti questi elementi, uniti alle rigide temperature dell'inverno, al buio della notte polare ed alla conoscenza del territorio da parte dei finlandesi, costituirono un gravoso problema per le truppe sovietiche.

Fonte: http://it.wikipedia.org





Lungo questa pista i finlandesi poterono trasportare il loro equipaggiamento pesante e raggrupparsi per portare l'attacco concentrandosi su più punti dello schieramento sovietico al fine di spezzettarlo, mentre centinaia di sciatori, al riparo della foresta, circondarono i sovietici sull'altro lato della strada. La maggior parte degli uomini di Siilasvuo era formata da boscaioli, abituati alle condizioni climatiche del nord della Finlandia e a muoversi agilmente nell'intrico della foresta innevata utilizzando gli sci; al contrario molti dei soldati della 44ª divisione provenivano dalle pianure dell'Ucraina ed avevano problemi di ambientamento nel paesaggio boscoso della regione. Questa differenza ebbe un ruolo importante nel determinare le sorti della battaglia. All'alba del 5 gennaio, i finlandesi lanciarono l'attacco: al riparo della foresta incominciarono a sparare contro i sovietici che si trovarono esposti all'intenso fuoco nemico. Presto le comunicazioni fra i vari reparti sovietici divennero possibili solo per mezzo dei veicoli corazzati. La resistenza sovietica fu accanita, ma, alla sera, i genieri finlandesi fecero saltare il ponte di Purasjoki, tagliando ai russi la via della ritirata e la possibilità di ricevere rinforzi e rifornimenti. Il mattino successivo, i finlandesi incominciarono a penetrare attraverso le linee sovietiche stabilendo blocchi stradali — protetti da mine, artiglieria anticarro, e mitragliatrici — che spezzettarono la colonna sovietica in più tronconi, accerchiati e isolati dal resto della colonna, le cosiddette "motti". I sovietici cercarono di aggirare i blocchi stradali finlandesi usando i carri armati, ma fuori dalla strada, nell'intrico della foresta, i carri russi non riuscirono a manovrare e dovettero attaccare frontalmente le posizioni finlandesi finendo vittima delle mine e dell'artiglieria anticarro. Durante la notte, mentre i finlandesi si stringevano sempre più attorno alle "motti", centinaia di soldati russi, molti dei quali erano senza cibo da cinque giorni, abbandonarono il loro equipaggiamento e si diedero alla fuga attraverso la foresta a nord della strada finendo sotto il tiro degli sciatori finlandesi. Alcune unità cercarono disperatamente di aprirsi la strada combattendo attraverso le linee nemiche. All'alba i finlandesi incominciarono i rastrellamenti delle trincee sovietiche e due giorni dopo la battaglia era finita. La 44ª divisione aveva perso in combattimento circa 3400 uomini fra morti, feriti e dispersi. I finlandesi presero circa 1300 prigionieri e catturarono enormi quantità di armi, munizioni, equipaggiamenti pesanti e moderni apparati di radiocomunicazione.

Fonte: http://it.wikipedia.org

 

 

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