Il Dipartimento della Difesa statunitense prevede di utilizzare "cacciatori" sottomarini senza equipaggio per proteggere le proprie acque territoriali.

 

 

Questi mezzi, completamente robotizzati, pattuglieranno autonomamente le coste ed in determinate situazioni seguiranno un sottomarino straniero fino a quando non ritornerà in acque internazionali. Il sottomarino USA non sarà armato e non si nasconderà dal suo bersaglio. "Il cacciatore" sarà in grado di lavorare in modalità remota fino ad 80 giorni senza rifornimento di carburante e di percorrere più di 6.000 chilometri.

Fonte: http://italian.ruvr.ru

 

 

 

 

L’Autonomous Continuous Trail Unmanned Vessel inizierà le prove in mare il prossimo 17 aprile. Il drone, progettato per monitorare i sottomarini nemici attraverso pattugliamenti negli oceani in missioni di tre mesi, continuerà i test fino al settembre del 2017.

E’ quanto comunicano dalla Defense Advanced Research Projects Agency o DARPA. L'ACTUV svolgerà una serie di missioni: dalla ricognizione alla sorveglianza dei sottomarini nemici. Il trimarano utilizzerà i sensori di bordo per monitorare il “traffico” nelle profondità dei mari grazie al suo radar a lungo e corto raggio. L'automatizzazione dell'ACTUV è così elevata da non richiedere un intervento umano minimo. Questo si traduce in un azzeramento delle perdite e nella capacità prolungare le missioni in mare (queste ultime sono limitate sia dallo stress del personale imbarcato alle provviste oltre al naturale logoramento dei sistemi). Le dimensioni relativamente ridotte a 140 tonnellate e 40 metri di lunghezza, conferiscono alla nave maneggevolezza e robustezza per missioni di 90 giorni. Il costo di manutenzione varia dai 15 ai 20 mila dollari al giorno. Del tutto “irrilevante”, considerando i 700 mila dollari necessari per un incrociatore. Il Pentagono conta di avere in mare, entro i prossimi cinque anni, una flotta automatizzata in grado di compiere svariati compiti. Da rilevare, infine, che il software principale del drone è stato sviluppato sulle strategie degli utenti umani che hanno giocato alla simulazione “Dangerous Water” sviluppato dalla Sonalysts Combat Simulations e rilasciato nel 2005. Le strategie utilizzate dai giocatori sono state esaminate dall'azienda per migliorare e sviluppare il software principale. In effetti, prima ancora di scrivere il software, la DARPA ha chiesto l’approccio ed il metodo dei videogiocatori che si sono cimentati nella simulazione di combattimento.

Fonte: http://www.difesaonline.it

 


 

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