Durante il periodo del servizio militare è stato vietato ai soldati russi di postare informazioni che riguardino il loro servizio, ma anche di parlare degli ex commilitoni e dei parenti sui media e internet. La Duma ha apportato alcuni emendamenti alla legge «Sullo status dei del personale militare», che definiscono l’utilizzo dei vari apparecchi, con l’aiuto dei quali si possono diffondere materiali video e fotografici, ma anche i dati sulla geolocalizzazione.

La Duma ha approvato il provvedimento alla terza e ultima discussione della legge che vieta ai soldati di rivelare, durante il periodo del servizio, dati riguardanti quest’ultimo sui social. Gli emendamenti ordinati sono stati apportati alla legge «Sullo status del personale militare». La legge è stata approvata con 408 voti a favore.

In effetti, il documento sottintende il divieto per i soldati di trasmettere ai media o pubblicare sui social qualsiasi informazione che possa essere utilizzata per individuare la loro posizione o l’appartenenza alle forze armate della Federazione Russa.

Nella nuova redazione della legge si dice anche che ai militari, che si trovano in servizio, è proibito avere con sé qualsiasi apparecchiatura tecnologica, con cui si possano diffondere video, fotografie, ma anche i dati sulla geolocalizzazione. In effetti, tutte le funzioni menzionate sono quelle degli smartphone.

Gli effetti di queste norme saranno applicati anche ai cittadini chiamati per l’addestramento militare e al personale militare in riserva. Secondo gli ultimi dati, la legge sarà estesa anche ai cinque anni successivi il congedo.

«Le informazioni, messe [dai militari] in rete, hanno un impatto divulgativo e psicologico, ma anche in casi singoli influiscono sulla formazione di una valutazione preconcetta della politica statale della Federazione Russa», — si dice in una nota esplicativa al progetto di legge.

Le limitazioni riguardano «singoli casi del servizio militare, ad esempio, nella conduzione di azioni militari, durante il combattimento, in presenza sul territorio di reparti militari, ecc.», si dice nei materiali che accompagnano il documento.

Nel testo di legge si parla anche del divieto per i militari e per le reclute di parlare ai giornalisti dei particolari del servizio, degli ex commilitoni e dei loro parenti.

Secondo i promotori dell’iniziativa, i militari sono sotto il «particolare interesse» dei servizi segreti stranieri, ma anche delle organizzazioni terroristiche ed estremiste. «I classici telefonini con la tastiera e senza la fotocamera non saranno vietati», — ha posto l’accento in una conversazione con il TASS il vice presidente del comitato di difesa della Duma Andrej Krasov.

«Noi e voi, certamente, accettiamo questa legge, ma bisogna considerare che una parte dei giovani, soprattutto le matricole, possa trovare ciò (gli emendamenti alla legge. — «Gazeta.Ru») come un deterrente a rimanere in servizio. Sono già abituati a internet e da quanti anni usano i social. È possibile che abbiano bisogno di una compensazione, una sorta di internet all’interno dell’esercito», — ha notato durante il tempo delle udienze in parlamento il rappresentante del Partito Liberal-Democratico di Russia (LDPR) nella Duma Vladimir Žirinovskij.

In molti paesi esistono leggi che limitano l’utilizzo degli apparecchi mobili con accesso a internet per i soldati. Perciò, negli USA i militari in servizio, se diffondono sui social un’informazione di carattere segreto, rischiano di finire in tribunale.

Nonostante ciò, accadono piuttosto spesso diversi scandali legati alla fuga di notizie. Così, è accaduto in precedenza che gli utenti dei social abbiano trovato le vie di fuga dei militari americani sulla spiaggia presso la presunta base della CIA a Mogadiscio (Somalia), la posizione del missile Patriot nello Yemen e altre informazioni riservate.

A suo tempo, fece abbastanza scalpore lo scandalo intorno all’utilizzo da parte dei soldati americani del fitness-tracker. Per questo, adesso il comando degli USA utilizza vantaggiosamente i telefoni con sistemi di protezione da possibili hackeraggi.

Dal febbraio del 2018 per combattere le fughe di notizie, hanno iniziato a distribuire alle squadre interne all’esercito russo telefoni speciali protetti di produzione nazionale. Il costo di simili gadget, secondo i dati dell’agenzia d’informazione NSN, si aggira sui 115 mila rubli.

Al Ministero della Difesa credono che il telefono valga questa cifra, perché è capace di entrare sulle linee criptate delle comunicazioni militari della Russia. Il sistema operativo e la parte meccanica dello strumento sono anch’essi di fattura nazionale.

La prima volta che è stata discussa la necessità di vietare ai militari di pubblicare le informazioni sui social risale già al 2017. Il Ministero della Difesa ha indicato lo scopo principale dell’iniziativa nella protezione della sicurezza dei militari e degli abitanti dell’intera Russia.

Tradotto da Rebecca Gigli

Fonte estera: https://m.gazeta.ru

Fonte italiana: http://russiaintranslation.com

 


 

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