ansu

Questo è il sito ufficiale dell'Associazione Nazionale Studi Ufo - A.N.S.U.

 

La Russia “non è un nemico”, ma la Nato “deve essere pronta a rispondere militarmente ad ogni minaccia”. La Turchia “fa parte dell’Alleanza e non va abbandonata, altrimenti potrebbe guardarsi intorno in cerca di alternative”. Sul progetto di Difesa Europea, “occorre evitare una competizione per le risorse”.

Il generale Petr Pavel, presidente del Comitato militare della Nato, in visita a Roma, incontra alcuni giornalisti per illustrare la strategia dell’Alleanza Atlantica sui principali dossier internazionali.

Il tema più scottante è ovviamente l’aggressività di Mosca e su questo il generale Pavel offre un punto di vista particolare, essendo il primo ufficiale di un Paese dell’ex blocco sovietico (la Repubblica Ceca) ad aver assunto il ruolo di responsabile delle attività della struttura militare Nato.

“Noi – ha esordito – non vediamo la Russia come un nemico, ma come un competitor strategico. Le capacità militari di Mosca sono fuori discussione, stanno ulteriormente crescendo ed i loro passi nell’arena internazionale – ha avvisato – devono renderci vigili per cercare di capire quale è l’obiettivo. Militarmente dobbiamo essere pronti a rispondere ad ogni potenziale minaccia”.

E se molti guardano con diffidenza l’avvicinamento tra Russia e Turchia, il presidente del Comitato militare della Nato non esprime preoccupazione.

“La Turchia – ha constatato – è purtroppo esposta sia alle sfide provenienti da Est che da Sud, subisce il flusso dei rifugiati dalla Siria ed è esposta ad attacchi terroristici più di ogni altro Paese Nato. Credo che dovremo essere vicini alla Turchia, non abbandonarla. Se lo facessimo creeremmo le condizioni perché si guardi attorno per cercare alternative. Le comunicazioni tra Turchia e Russia inoltre – ha aggiunto – in questo momento potrebbero aiutare ad alleggerire la tensione tra Mosca e Nato”.

Se in cima all’agenda ora c’è l’Est, il generale Pavel ha assicurato tuttavia che non si trascura il fianco Sud dell’Alleanza, il Mediterraneo.

“Stiamo per lanciare – ha spiegato – iniziative per affrontare le sfide più delicate, dal terrorismo al flusso migratorio. Il nostro approccio è quello di supportare le capacità delle nazioni della regione. Siamo pronti, ad esempio, ad aiutare la Libia su richiesta del Governo di Tripoli”.

Nelle ultime settimane, poi, anche su iniziativa dell’Italia, si stanno rafforzando gli sforzi per far nascere un progetto di Difesa europea, che potrebbe in qualche modo cozzare con gli interessi dell’Alleanza Atlantica.

Una preoccupazione che condivide anche Pavel. “Dobbiamo – ha premesso – vedere attentamente come si sviluppa il processo per evitare duplicazioni e competizione. Ci sarà – ha avvertito – una competizione per le risorse perché due terzi delle nazioni sono le stesse tra Ue e Nato e si pesca dagli stessi fondi."

Se gli Stati sono meno intenzionati a dare risorse in termini di uomini e finanziamenti alle strutture Nato, come potranno trovare risorse addizionali per replicare queste strutture nella Ue?

di Massimo Nesticò - Ansa

 

Fonte: http://www.analisidifesa.it

 


 

Visitatori del sito dal 3 giugno 2024.

Italy 58,5% Italy
United States of America 29,1% United States of America
Germany 5,0% Germany

Total:

50

Countries
005926
Today: 25
Yesterday: 32
This Week: 92
This Month: 287
Total: 5.926
We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.