L’universo è nato non da un’esplosione come a quelle o noi familiari, che partendo dal cento si propaga verso la periferia, bensì da un’esplosione che avvenne simultaneamente in tutto lo spazio il quale ogni particella di materia cominciò ad allontanarsi molto rapidamente da ogni altra. L’universo neonato dopo un’epoca di circa T.1/100 di secondo, la materia scagliata dall’esplosione era formata esclusivamente da particelle elementari: elettroni, positroni, neutroni, fotoni e neutrini. La temperatura in quest’universo di particelle è di 10^11 °K, la densità di questo miscuglio è pari a 4 x 10 rispetto a quella dell’acqua.

T. + 1/10 di sec. A causa della rapidissima espansione la temperatura scende a, 3 x 10^10 °K, dal punto di vista qualitativo il contenuto dell’universo resta invariato: ovunque sciami di particelle elementari.

 

 

T. +1 sec. La temperatura scende a 10^10 °K, ancora troppo alta, tuttavia perché neutroni e protoni possano legarsi stabilmente a formare nuclei atomici.

T. +14 sec. La temperatura scende a 3 x 10^9 °K, elettroni e positroni cominciano ad annichilarsi.

T.+ 3 min. La temperatura è scesa a 10^9 °K, circa settanta volte più alta che quell’esistente all’interno del Sole. Ciò rende possibile la combinazione di protoni e neutroni che danno luogo a nuclei complessi a partire da quello dell’idrogeno pesante o deuterio, che è formato da un protone e da un neutrone: a loro volta questi nuclei leggeri si fondono rapidamente in nuclei d’elio, formati da due protoni e due neutroni. Dopo qualche centinaio di migliaia d’anni la temperatura dell’universo scende al punto da permettere agli elettroni di unirsi ai nuclei formando i primi atomi semplici: quelli dell’idrogeno e dell’elio.

Da quel momento i primi gas d’idrogeno e d’elio cominceranno a condensarsi e sotto effetto della gravità, si formeranno gigantesche nubi separate le une dalle altre. Con il passare del tempo all’interno dì queste nubi ci furono delle condensazioni locali sparse qua e la, che sotto l’effetto della gravità, s’innescarono i primi processi di fusione nucleare da dove poi nacquero le prime stelle; sempre solo l’influsso gravitazionale, queste proto galassie iniziarono e raggrupparsi e a formare degli insiemi tenuti dotta forzo di gravità.

 

Protogalassie che interagiscono ai limiti dell'universo.



Qui saranno spiegate due ipotesi sulla formazione delle galassie, la prima afferma che la morfologia delle galassie è data da un procedimento dato in varie fasi evolutive della galassia stessa; l’altra afferma che le galassie assumono e loro morfologie varie a causa d’interazioni che avvengono tra loro e dal luogo in cui questa avviene, entrambe le ipotesi hanno in comune il momento della "nascita’ delle galassie ma poi si dividono nell’evoluzione e nell’invecchiamento.

Queste nubi proto galattiche attraendosi tra loro interagiscono gravitazionalmente tra loro provocando forze mareali, cosi facendo assumono dette morfologia a secondo del tipo d’interazione avuta, alcune diventano spirali, altre spirati barrate e altre ancora che si notano in interazioni particolari divengono galassie ellittiche, galassie peculiari, alcuni residui d’interazioni potrebbero formare galassie irregolari, queste interazioni permettono alla nube proto galattica di assumere una sue rotazione su se stessa.

 

Schema di una galassia.



La rotazione della proto galassia è descritta dalle leggi dì Keplero, ossia più ci si allontana dal centro e più la materia ruota lentamente.

Al centro della proto galassia cominciarono a scaturire grandi quantità d’energia e di luce per effetto dei gas che si comprimevano sotto l’effetto della propria gravità, cosi facendo si formò un piccolo "nocciolo" potentissimo e caldissimo, derivato delle equazioni. M=E/c^2 ed E= mc^2.

 

Nubi attorno ad un quasar.



Questo "nocciolo" cominciò e girare su se stesso un po’ più velocemente della proto galassia tanto che al suo interno si formarono stelle caldissime e vicinissime tra loro con distanze di qualche ora luce, consumando cosi in poco tempo il loro combustibile; una volta che il combustibile nucleare si consuma le stelle danno origine a grandi esplosioni, dal gas che ne scaturisce si formano altre stelle che danno luogo a potentissime emissioni d’energia e d’onde radio; dando poi origine al surriscaldamento dell’idrogeno e dell’elio, nel resto della proto galassia la formazione stellare continua a rilento rispetto al centro; questo potrebbe essere un modo di formazione di un quasar al centro di una proto galassia.

 

Interazione di due protogalassie.



Oppure la nascita di un quasar può essere causata dall’annichilazione tra materia e antimateria che da origine a grandi quantità d’energia e d’emissioni d’onde elettromagnetiche di grandissima potenza, rendendo poi cosi brillante il quasar a grandissime distanze. La (fabbricazione)dell’antimateria potrebbe essere causata anche da altri fattori, come per esempio dall’elevata rotazione del quasar che farebbe da acceleratore di particelle, trasformando a materia in antimateria, a causa dello scontro con atomi più pesanti riducendo la materia in particelle di potenza negativa; oppure essa potrebbe essere causata da un buco nero di notevole massa formato da un’immensa quantità dì materia che si è compressa sotto la propria forza gravitazionale, o ancora da una serie di buchi neri che fondendosi tra loro trasformano la materia in antimateria. Potrebbe darsi che all’interno dei quasar, la materia ruotando velocemente su se stessa, attorno ad un buco nero molto massiccio faccia da acceleratore di particelle, essa viaggiando a velocità prossime a quella della luce a causa dell’elevata rotazione della materia fa si che non tutta la materia cada nel buco nero ma che vada ed interagire con la materia del disco d’accrescimento del buco nero stesso e una sua parte sia fatta rimbalzare verso l’esterno del quasar.

Reazioni di particelle elementari nell’universo primordiale.

Neutrini e anti neutrini interagiscono con elettroni e leptoni. per esempio del tipo m, con creazioni dei tipo:

e- + m+ ß à ne + nm

ne + m- ß à nm + e-

nm + m+ ß à ne + e+

Quando i leptoni m, e poi gli elettroni si annichilarono scomparvero quasi completamente, reazioni del genere non poterono più avvenire, i neutrini quindi rimasero liberi disaccoppiati dagli altri componenti del fluido cosmico.

I neutroni decaddero in protoni con la relazione:

h ß à p + e- +n

Nell’universo primordiale i neutroni stavano scomparendo, quando intervenendo a T.1 miliardo di gradi le reazioni di sintesi a salvare i sopra vissuti rinchiudendoli nei nuclei d’elio. La sintesi dell’elio avvenne soprattutto con le reazioni seguenti:

p + n ß à d + g

d + ok ß à He3 + n ß à He3 + p

He3 + d ß à n + He3

d è il simbolo del deutone nucleo del deuterio ): fu quest’elemento che avendo un energia di legame cosi debole da essere dissociato dai fotoni, (la prima reazione vista va letta da destra verso sinistra), con temperatura superiore a 1 miliardo di gradi determinò l’inizio della sintesi dell’elio a T~1 miliardo di gradi.

Intorno ai quasar si sono riscontrate delle nubi che non contengono alcuna traccia d’elementi più complessi dell’idrogeno e dell’elio come nel quasar 2345 + 007 l’interpretazione data è che gli elementi più pesanti dell’idrogeno non si sono potuti sintetizzare in stelle, in quanto queste ultime non hanno ancora avuto il tempo di formarsi in numero sufficiente, questa potrebbe essere un esempio di galassia giovanissima ancora in formazione.

Durante la formazione del quasar potrebbe svilupparsi e causa della compressione della materia, un buco nero il quale forma un forte campo gravitazionale che rimane inerte al centro del quasar.

 

Buchi neri al centro delle galassie.



Se all’interno del quasar durante la sua formazione si fosse formato un buco nero, potrebbe spiegare le cause delle grandi quantità d’energia emanate. Il buco nero con la sua grande forza gravitazionale potrebbe formare delle coppie di particelle e anti particelle dove una parte di loro riesce a sfuggire alla gravità e a propagarsi nello spazio sfuggendo all’annichilazione con la sua controparte diventando cosi una particella reale.

I quasar potrebbero essere cosi luminosi a causa d’esplosioni e d’enormi quantitativi di materia che sono trasformate in energia radiale. Oppure la causa potrebbe essere un buco nero situato nel bel mezzo del quasar che ingoierebbe la materia circostante: grandi nubi di gas, polveri, e addirittura una gran quantità di stelle; se seguiamo il ragionamento del buco nero, il quasar dopo un certo periodo che va da 2 a 2.5 miliardi d’anni dovrà esaurire le riserve di materia che lo circonda e quindi esaurirà la sua energia Quando arriverà la crisi energetica, la luminosità del quasar si abbasserà a valori normali.

Il buco nero non trovando più abbastanza materia da ingoiare e poi giungendo ad un momento di calma. inizierà ad evaporare, anche se questo durerà miliardi d’anni, accompagnerà la galassia che lo ospita per tutta la sua esistenza e oltre. Un buco nero che avrebbe la massa delle Via Lattea vivrebbe circa 10^100 anni, pur non essendo immortale il buco nero è sicuramente l’oggetto più longevo della restante materia dell’Universo.

Questi miei studi sulla formazione di buchi neri nei quasar, possono dare un’idea approssimativa di come questi oggetti abbiano iniziato la loro formazione, tra tutte le ipotesi qui formulate, personalmente ritengo più accreditate le ipotesi sui buchi neri.

Secondo i miei studi, un QSO sarebbe circondato de una corona di materia molto estesa composta da idrogeno. dove in futuro sì condenseranno le stelle secondo l’equazione E = mc^2.

Quello che tuttora accade nei QSO, l’emissione di pennacchi di materia che partono dalla zona centrale dell’oggetto e si spingono fino l’esterno potrebbero formarsi nel modo spiegato prima, cioè la materia all’interno del quasar ruotando ad altissima velocità andrebbe ad interagire con il materiale d’accrescimento del buco nero, dove una parte è catturata dallo stesso e una parte di essa è deviata dalla stessa materia del disco d’accrescimento.

Un’altra possibilità dì formazione di questi getti di materia potrebbe essere data da alte temperature e contrazioni che avvengono nel quasar e cause delle grandi pressioni che esistono nel proprio interno e della nascita di stelle o d’ammassi di stelle.

La materia circostante, il quasar quella che io ho chiamato corona a causa della rotazione della proto galassia inizierà e dare il via alla formazione di stelle.

Il QSO 3C 273 potrebbe essere un valido esempio di ciò che è stato detto prima sui buchi neri visto che il suo sviluppa continue esplosioni che danno origine a raggi x, e dal quale si sollevano anche due getti di materia che partono dal nucleo per arrivare a distanze di migliaia d’anni luce di distanza.

I QSO sono oggetti abbastanza piccoli, il loro diametro non supererebbe l’anno luce, probabilmente questi oggetti potrebbero essere il nocciolo del bulge della futura galassia.

Il nocciolo di galassia cioè il quasar, per evolversi come galassia deve ruotare su se stesso accumulando materia per aumentare di volume e di massa e dare inizio al rigonfiamento delle zone centrali che poi sono denominate come bulge galattico, le zone più periferiche invece stanno iniziando a formare stelle e a dare forma alla galassia.

Fonte: http://xoomer.virgilio.it

 


 

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