Una violenta esplosione sarebbe avvenuta circa 3,5 milioni di anni fa nel centro della Via Lattea, dove si crede sia presente un grosso buco nero supermassiccio che regola l’attività gravitazionale di tutta la nostra galassia. Un team di ricercatori guidati da Joss Bland-Hawthorn dell’ARC Center of Excellence for All-Sky Astrophysics ha infatti scoperto un forte raggio di energia in espansione sviluppatosi proprio nell’area del buco nero supermassiccio. Questa radiazione a forma di cono, che è andata via via allargandosi ed espandendosi enormemente, ha attraversato i poli della galassia e si è proiettata nello spazio profondo. Questa sorta di “bagliore”, denominato anche “bagliore di Seyfert”, fu così potente che ebbe anche un impatto sulla cosiddetta Corrente Magellanica, una lunga scia di cassa che parte dalle galassie nane che orbitano intorno alla via Lattea, la Grande e la Piccola Nube di Magellano. Secondo i ricercatori questa esplosione deve essere per forza associata al buco nero supermassiccio al centro della via Lattea, denominato Sagittarius A, in quanto è troppo violenta per essere associata qualsiasi altro fenomeno conosciuto. Deve essere stato un bagliore improvviso, un po’ come quando “qualcuno accende un faro per un breve periodo di tempo”, come dichiara Bland-Hawthorn. Si tratta di un’esplosione sorprendentemente recente secondo i calcoli che Bland-Hawthorn e colleghi hanno eseguito. Deve essere avvenuta, infatti, poco più di 3 milioni di anni fa, un periodo durante il quale sulla Terra erano già presenti gli australopitechi, antenati degli esseri umani. Si trattò in ogni caso di un evento “drammatico”, un’esplosione durata forse 300.000 anni che dovrebbe aver avuto anche effettive conseguenze sull’ambiente della galassia. Proprio per esaminare queste conseguenze c’è bisogno di ulteriori ricerche ma questo studio mostra quanto la via Lattea, soprattutto al suo centro, sia molto più attiva di quanto mai pensato e che può essere considerata una fortuna il fatto che viviamo ad una certa distanza da questa area tumultuosa. Lo studio, intitolato "The Large-Scale Ionization Cones in the Galaxy", sarà a breve pubblicato sull’Astrophysical Journal.

Fonte ed altri link: https://notiziescientifiche.it


 

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