Chi è Walter Villadei? Ai più questo nome forse non suonerà familiare come quello dei suoi colleghi cosmonauti Samantha Cristoforetti o Luca Palermitano. Eppure, il tenente colonnello dell’Aeronautica militare, addestratosi a lungo in Russia presso il celebre Gagarin Cosmonauts Training Centre (Gctc), già delegato nazionale alla Commissione europea per il programma di monitoraggio degli space debris (la “spazzatura spaziale”), noto come Space Surveillance and Tracking (Sst) Support Framework, è al centro di un vero e proprio caso diplomatico. Come spiega La Stampa, il governo italiano è pronto a inviare Villadei nello spazio, dopo i sei anni trascorsi a Mosca. Il problema, secondo alcuni, è che il tenente colonnello non ha messo piede nella base di Colonia, in Germania, e la sola patente made in Russia, rilasciata dell’agenzia Roscosmos, non sarebbe tecnicamente sufficiente. La volontà del governo giallo-verde di inviare sulla Stazione Spaziale Internazionale il tenente colonnello, in barba al codice che riserva agli europei addestrati dall’ Esa il diritto di galleggiare in microgravità nel gigante in orbita a 400 chilometri d’ altezza, ha provato malumori e qualche tensione. Nel corpo astronautico italiano, Villadei ha una peculiarità: essere stato interamente addestrato presso la scuola cosmonautica russa, considerata ancora oggi un centro di eccellenza internazionale. Peculiarità che in un momento di tensioni geopolitiche fra Europa e Russia può rappresentare un “problema” per qualcuno.

 



Malumori contro Villadei: “Addestrato dai russi”.
Secondo La Stampa, Villadei sarebbe stato scelto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, che è anche guida del comitato interministeriale per lo spazio, che conferma: “Sì, potrebbe essere il prossimo astronauta. La possibilità è stata esplorata durante la visita del premier Conte in Russia, valutando l’opzione insieme con altre”. Abbiamo solo tre astronauti operativi, prosegue Giorgetti, “mentre ce ne spetterebbero quattro. Faremo in modo concertato. Non vogliamo conflitti”. Come conferma anche Airpressonline, in attesa del ritorno in orbita di Luca Parmitano, pronto a partire nel 2019 come comandante della Stazione internazionale, il tenente colonnello dell’Aeronautica militare Villadei si addestra per essere l’ottavo italiano a raggiungere lo spazio-extratmosferico. Dei sette astronauti italiani ad averlo fatto, ben quattro sono d’altronde arrivati dall’Arma azzurra. Ciò grazie a un investimento importante da parte della Forza armata e di tutto il sistema Paese, a partire dall’Asi che agisce come punto di riferimento nazionale. Non a caso, l’Italia è tra i principali contributori dell’Agenzia spaziale europea (Esa), da cui dipende il Corpo astronautico europeo (Eac) nato nel 1998, quando gli Stati membri decisero di unire le proprie squadre di astronauti.

 



Chi è il cosmonauta Villadei.
Come spiega Airpressonline, Villadei è stato membro del Comitato tecnico-scientifico dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) e docente all’Università di Roma “Tor Vergata” nell’ambito di un accordo quadro con l’Aeronautica militare. Non da ultimo, il cosmonauta ha assunto l’incarico di capo dell’Ufficio Politica spaziale ed operazioni dell’Ufficio generale per lo Spazio dello Stato maggiore dell’Aeronautica. Nel 2016 era stato inoltre protagonista nell’avvio dell’iniziativa congiunta tra il Miur e la Difesa “Scuola: spazio al tuo futuro. La ISS: Innovatio, Scientia, Sapientia”. In passato, il cosmonauta aveva già acquisito presso il Gctc di Star City tutte le qualifiche abilitanti per l’assegnazione al volo, tra cui quelle di Soyuz Flight Engineer n.1, di operatore sul segmento russo della Stazione spaziale internazionale (Iss) e di attività extra-veicolare (Eva). Insomma, che piaccia o meno, il tenente colonnello ha un curriculum di tutto rispetto. Il problema qui, tuttavia, non sta nelle competenze del nostro tenente colonnello quanto nei difficili rapporti con Mosca. Anche nello spazio.

 

Fonte: http://www.occhidellaguerra.it

 

 

 

 

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