Con i cieli sempre più affollati da strani dispositivi volanti non meglio identificati è giunta l'ora di concordare un codice di comportamento, che possa disciplinare l'impiego di tali fastidiosi dispositivi telecomandati, se non altro per garantire la sicurezza aerea da potenziali cadute di velivoli robotizzati il cui impiego è severamente vietato in prossimità degli aeroporti, siti militari e abitazioni private. La presenza di droni nei cieli sovrastanti le nostre vulnerabili teste potrebbe far comodo ad alcuni governi impegnati nel Cover UP, che in qualche modo potrebbero trarre vantaggio da queste continue ed invasive intrusioni aeree. Nel 1950, se qualcuno avesse visto qualcosa di strano scivolare nel cielo, sicuramente avrebbe avuto poche opzioni da scegliere. Le uniche spiegazioni avrebbero potuto essere una mongolfiera o un disco volante proveniente da chissà quale pianeta abitabile. Ora, con le nuove tecnologie robotizzate diventa sempre più difficile distinguere un autentico UFO (qualora ce ne fossero) da un drone telecomandato. Il che significa che questa scusa potrebbe funzionare solo per un breve periodo di tempo, visto che il comportamento in volo dei comuni droni è del tutto diverso da quello osservato dai cosiddetti UFO. Con la diffusione su larga scala dei droni, molte persone rischiano di non prestare più attenzione a tutto ciò che si verifica sopra le loro teste, e quindi attribuire il fenomeno degli ufo ai sempre più numerosi velivoli telecomandati. Quindi sarà sempre più difficile identificare e condividere gli avvistamenti UFO, questo perché i cieli sono diventati così affollati da artefatti di ogni tipo che nemmeno si presta più attenzione a ciò che si sta osservando. Nonostante che i droni siano stati progettati essenzialmente per uso militare, ora sono disponibili anche per altri impieghi civili come fotocamere volanti, sistemi di videosorveglianza e per la consegna a domicilio di pacchi di piccole dimensioni.
Fonte: https://misteroufo.blogspot.it