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In questo articolo affronteremo un tipo di sogno particolare: il cosiddetto sogno lucido. Esso è caratterizzato dal fatto che il sognatore ha una coscienza vivida e consapevole ed inoltre l’ambiente del sogno ha uno spessore ed una forma come nella realtà. Con la differenza che la coscienza attiva riesce anche ad attraversare muri o a percorrere spazi soltanto con l’aiuto della volontà cosciente. Il sognatore, inoltre, può intervenire sulla realtà del sogno: modificando i suoi movimenti ed il sogno stesso. È come se lui riuscisse a muoversi nel mondo onirico. A volte si entra nel sogno di un’altra persona. Esistono, quindi, quelli che si chiamano SOGNI CONDIVISI: si entra in contemporanea in un sogno di un’altra persona, condividendone gli aspetti o addirittura interagendo con i partecipanti. A volte, in uno stato meditativo, si può provocare uno stato modificato di coscienza simile al sogno lucido.

 

 

ESEMPI DI SOGNI LUCIDI.
Nel momento in cui avviene il sogno lucido avvengono i movimenti oculari ed il corpo presenta delle modificazioni fisiche simili agli eventi accaduti nel sogno. Queste ricerche sono state fatte nella seconda metà degli anni ’80 dallo psicologo Stephen La Berg. Egli scoprì, studiando i movimenti oculari nella fase REM, che nel sogno lucido alcuni dati fisiologici del corpo seguono i modelli dell’io onirico. Se, ad esempio, il sognatore immagina di correre, la sua respirazione viene accelerata e così altre aree del cervello si attivano; oppure se un sognatore sogna di contare, si attiva l’area del cervello destinata a quella funzione.



I SOGNI LUCIDI E LE ESPERIENZE FUORI DAL CORPO.
Nel sogno lucido intervengono sogni fantastici e molto simbolici, mentre nelle esperienze fuori dal corpo si hanno sensazioni molto più concrete e reali. A volte si perde proprio il contatto con il corpo fisico e si entra in contatto con altri luoghi ed altri eventi reali in contemporanea.



SOGNI CONDIVISI.
Sono stati fatti studi approfonditi sui sogni condivisi. A volte non hanno nessun riscontro con la realtà, come il caso riportato dallo psicologo americano Herbert Greenhouse. Un tipo di nome Henry sognò di essere assassinato in una strada di New York da una persona molto più robusta con un’ascia. L’assalitore lo teneva fermo sull’asfalto, strangolandolo con una mano e brandendo un’ascia dall’altra. Il tizio udì le voci dei suoi amici che stavano arrivando a salvarlo, ma prima che questi arrivassero l’ascia gli colpì la fronte e il sangue colò sul suo viso. Il giorno dopo un compagno di classe gli disse di aver fatto lo steso sogno, di aver sentito le sue grida d’aiuto, e che insieme agli altri amici era corso a salvarlo, trovandolo però già morto. E così raccontarono anche gli altri amici del sogno. Fortunatamente era solo un sogno condiviso perché nella realtà il fatto non era mai avvenuto.



SOGNO CONDIVISO DI DUE PAZIENTI - IL FATTO.
Le due persone di cui si parla sono entrambe in terapia analitica presso di me, ma non si sono mai incontrate, né si conoscono. Vivono in città diverse. Sono giunte da me in giorni diversi. Mi hanno raccontato il loro sogno in sequenza: prima Raffaella e dopo quattro giorni Silvia.

Primo sogno.
Raffaella, studentessa di psicologia, bionda, sogna di essere in un letto con me e di essere adirata, voltandomi le spalle. Io per calmarla stavo saltando sul letto come una scimmia. Lei si è girata per guardarmi e ha visto sulla soglia della porta della camera una ragazza bruna, dai capelli lunghi fino alla cintola, che ci guardava.

Secondo sogno.
Silvia, dai lunghi capelli bruni, sogna spesso ed in modo molto intenso. Spesso si serve della meditazione per raggiungere stati modificati di coscienza. Ha un mondo onirico magico ed intenso. Sogna di stare camminando in un bosco quando, ad un certo punto, vede una porta e sente il bisogno di aprirla. Dentro trova me che sto saltando su un letto con una ragazza bionda. Guarda allibita la scena.



INTERPRETAZIONE.
Potrei ipotizzare che fra di loro ci sia stata una forma di trasmissione di pensiero e che la mia psiche abbia fatto da ponte per entrambe. Questa mi sembra l’unica spiegazione plausibile. Anche C. Musatti, uno dei primi psicoanalisti italiani e tra i fondatori della Società di Psicoanalisi Italiana, ha testimoniato di sogni condivisi, che si sono svolti nella stessa modalità precedentemente descritta.

Dott.ssa Maria Bossa, psicoterapeuta, specialista in terapia analitica, psicodramma, ipnosi clinica

Fonte: http://www.sconfini.eu

 


 

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