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Un'onda anomala potrebbe sembrare nulla di differente da uno tsunami, ma la principale distinzione di fondo tra i due fenomeni sta nel fatto che, nel caso delle onde anomale, nessuno è ancora riuscito a formulare una spiegazione decente sulla loro origine.

 

 

Un'onda anomala, infatti, potrebbe essere definita "spontanea", perchè può verificarsi in condizioni di mare completamente piatto: immaginate di navigare in un oceano solcato da onde alte nemmeno un metro, e di trovare davanti a voi, senza il minimo segnale d'avvertimento, una massa d'acqua alta almeno cinque volte di più delle onde circostanti.

Contrariamente ad uno tsunami, che in mare aperto è soltanto una lunga e bassa massa d'acqua in movimento che viaggia per ore e ore lungo gli oceani, un'onda anomala è un fenomeno del tutto localizzato sia nello spazio che nel tempo, e che pare verificarsi quasi esclusivamente in alto mare.

Fino a quasi vent'anni fa, parte dell'ambiente scientifico non considerava nemmeno come reali i racconti di pescatori ed equipaggi di mercantili che sostenevano come, da una situazione di calma, il loro viaggio per mare si fosse trasformato in un incubo a causa di un'improvvisa onda anomala.

Per rendere l'idea di quanto poco sappiamo sulle onde anomale, l'unica prova scientifica sull'esistenza di questi fenomeni arrivò solo nel 1995, quando un'onda di circa 25 metri di altezza colpì la piattaforma petrolifera di Draupner, nel Mare del Nord.

Negli ultimi 15-20 anni si sono accumulate sempre più registrazioni di onde anomale, come l'impressionante sequenza di ben 10 onde di 25-30 metri di altezza che venne osservata nel 2004 dai radar satellitari dell'Agenzia Spaziale Europea.

Ma il mistero sulla loro reale origine rimane ancora insoluto: come nascono le onde anomale? Per tentare di risolvere l'enigma, i ricercatori della Research School of Physics and Engineering e dell'Università di Torino hanno condotto un esperimento che ha visto la partecipazione di un piccolo pirata Lego.

Utilizzando una vasca d'acqua per la ricerca scientifica, un generatore di onde ed un omino della Lego a bordo di una piccola barchetta, i ricercatori sono riusciti a dimostrare non solo che le onde anomale possono scatenarsi in condizioni relativamente tranquille, ma che possono anche raggiungere altezze molto più elevate di quanto si pensasse in precedenza, tanto da meritarsi il nome di "super onde anomale".

Le onde anomale vengono solitamente categorizzate in tre gruppi:
* Muro d'acqua: un muro d'acqua è un'onda di enorme larghezza in grado di percorrere fino a 10 km una volta sollevatasi dalla superficie;
* Le Tre Sorelle: sono gruppi di tre onde anomale che viaggiano in veloce successione, con effetti potenzialmente devastanti per qualunque imbarcazione;
* Il Gigante: si tratta di un'onda di tempesta che supera di oltre 4 volte l'altezza delle onde circostanti, per poi collassare nel volgere di pochi secondi (avete presente il film "La tempesta perfetta"?)

Nel video registrato durante l'esperimento (vedi link in fondo al post), il povero omino Lego si trova ad affrontare tre onde in sequenza dall'altezza pari al doppio delle onde della vasca, lasciando intuire le conseguenze di un evento del genere nella realtà della navigazione oceanica.

"Queste osservazioni potrebbero avere conseguenze molto importanti nei nostri sforzi di comprendere queste onde, che rimangono tutt'ora misteriose" spiega il professor Nail Akhmediev, membro del team di ricerca.

"La vasta amplificazione di un'onda anomala suggerisce l'esistenza di una nuova classe di onde, chiamate 'super onde anomale'. I nostri risultati mostrano che, anche in un mare caratterizzato da piccole onde, le onde anomale possono svilupparsi naturalmente per via delle dinamiche non lineari della superficie del mare".

L'esperimento, quindi, rafforzerebbe l'idea che le onde anomale possano originarsi casualmente a partire da processi non lineari innescati dalle onde tradizionali. Un'onda anomala potrebbe formarsi "succhiando" energia dalle onde circostanti, crescendo a dismisura prima di diventare instabile e collassare.

"Ovviamente, negli oceani reali il problema richiederà analisi molto più attente, ma ci aspettiamo che i nostri risultati abbiano un impatto significativo negli studi sulle onde oceaniche estreme, e più in generale sugli eventi estremi della natura".

Negli ultimi 10 anni abbiamo iniziato ad accorgerci che le onde anomale sono eventi molto più frequenti di quanto pensassimo. Se una volta si riteneva che questi mostri del mare avessero origine, in media, una volta ogni 100 anni, dal 2001 ad oggi sono state registrate ben 6 onde anomale, quasi tutte dalle altezze superiori ai 20 metri.

Ma l'altezza non è l'unico fattore da considerare quando si parla di devastazione: nel 2010, in pieno Mar Mediterraneo, la nave MS Louis Majesty è stata colpita da "tre sorelle" alte 8 metri ciascuna, causando danni alla nave e causando due morti tra i passeggeri per via dell'esplosione di una vetrata.

Il record di altezza per un'onda anomala? Difficile a dirsi, ma l'incidente del faro di Eagle Island, accaduto nel 1861, dimostra come un'onda anomala, nelle giuste condizioni, possa superare 61 metri di scogliera e 26 metri di faro, inondando l'intero edificio.

Fonte estera: http://www.physorg.com

Fonte italiana: http://www.ditadifulmine.com

 


 

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