Esemplare adulto di Conraua goliath (a sinistra), il fiume Mpoula in Camerun (a destra).



Viene definito come il “primo esempio di costruzione del nido in un anfibio africano” il particolare comportamento che un gruppo di ricercatori ha scoperto nelle rane golia (Conraua goliath). Queste ultime sono rane endemiche di vari paesi dell’Africa centrale, in particolare Guinea Equatoriale e Camerun. Secondo i ricercatori, che hanno pubblicato il proprio lavoro sul Journal of Natural History, queste rane, abbastanza grandi se comparate alle dimensioni medie di una rana, possono costruire veri e propri piccoli stagni per i propri piccoli, ambienti che poi custodiscono e curano affinché le uova possano schiudersi e i girini possano nascere in tranquillità. Per “costruire” questi stagni riescono a muovere rocce pesanti anche 2 kg, un bello sforzo anche considerando che si tratta di rane enormi che possono pesare fino a 3,3 kg e che possono raggiungere una lunghezza di 34 cm. Creano questi piccoli stagni ai bordi dei fiumi sfruttando il flusso di questi ultimi. Bloccando il flusso dell’acqua, creano una sorta di rifugio sicuro dai numerosi predatori che possono vivere in un ambiente acquatico del genere. Proprio il fatto che spostano rocce così grandi per bloccare il flusso dell’acqua spiegherebbe anche il gigantismo che si è sviluppato durante la loro evoluzione, come spiega Marvin Schäfer del Museo di Storia Naturale di Berlino, uno degli autori dello studio. I ricercatori hanno notato questo comportamento in vari esemplari sul fiume Mpoula in Camerun. Inizialmente volevano sapere di più sulla riproduzione di questa particolare specie di rana ma hanno poi scoperto strane piccole pozze d’acqua create grazie all’accumulo di grosse pietre nonché altri elementi, quali foglie e ghiaia che facevano da dire per veri e propri “nidi” che i genitori creavano per i figli. Hanno anche scoperto che le rane stesse potevano passare anche tutta la notte per proteggere questi siti dai predatori terminando la veglia solo al giungere dell’alba. Ecco un video presente su YouTube, non collegato a questo studio, che mostra alcuni esemplari di rana Golia.

Fonte e link: https://notiziescientifiche.it

 

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