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Alcuni ufologi come John Keel Jacques Vallée e Brad Steiger sono convinti che dietro il fenomeno ufo si nascondono delle entità che fin dall’alba dei tempi hanno interagito e hanno condizionato gli esseri umani.
Queste entità sono entità camaleontiche che per raggiungere i loro scopi si mascherano in vari modi nelle varie epoche storiche.
Tali entità che si nascondono dietro il fenomeno ufo hanno assunto ai tempi dell’antica Roma la formula di “clypei Ardentes”, nel medioevo di fate gnomi elfi demoni alla fine del 1800 le aeronavi che ricordavano i dirigibili ed infine nell’età contemporanea di alieni.
Jon Keel sostiene che gli ufo non sembrano esistere come oggetti tangibili in quanto non sono conformi alle leggi naturali-fisiche che esistono nel nostro universo.
Secondo Keel le migliaia di contatti con entità che si nascondono dietro il fenomeno ufo indicano che sono entità bugiarde e artisti della messa in scena.
Le manifestazioni ufo sembrano essere in linea di massime variazioni adattate alla nostra epoca storica dell’antico fenomeno demonologico e di tutti quei fenomeni connessi con le manifestazioni con gli esponenti del piccolo popolo ovvero fate gnomi elfi.
In questo articolo cercheremo di evidenziare le analogie esistenti tra i rapimenti alieni e rapimenti effettuati dalle fate nel folclore medievale.
I parchi nazionali del nord America e del Canada registrano ogni anno le scomparse misteriose di decine di persone che improvvisamente si volatilizzano nel nulla in maniera del tutto inspiegabile.
 David Paulides ha individuato alcuni fattori ricorrenti che analizzati dalla prospettiva delle antiche tradizioni europee sulle fate ci rimandano all’azione delle fate sugli esseri umani.
Secondo il folclore medievale gli esseri umani venivano a volte rapiti dalle fate che li portavano nel loro mondo.
A nord della California c’è un’area in cui sono scomparse molte persone misteriosamente.
Tale area corrisponde alla zona del monte Shasta considerato dai nativi americani come il luogo dove risiederebbero entità non umane.
Per dimostrare il legame esistente tra i rapimenti alieni e i rapimenti delle fate prenderemo in considerazione la scomparsa di un bambino di 3 anni dal nome fittizio Jon avvenuta il 1° ottobre del 2010 nella zona del monte Shasta.
Tale scomparsa rimanda a un collegamento tra il folclore delle fate e i rapimenti alieni riconducendo quindi all’ipotesi parafisica dell’origine degli ufo in linea con le teorie di Keel e Vallee.

 

 

il bimbo di tre anni scomparve improvvisamente nel nulla durante un campeggio proprio nei pressi del monte Shasta.
Il bambino giocava a pochi metri da suo padre che lo teneva d’occhio.
Ma voltatosi per una frazione di secondo riportando poi di nuovo l’attenzione sul figlio non lo vide più essendo sparito nel nulla.
Vennero immediatamente organizzate le ricerche a tappeto che durarono 5 ore senza alcun risultato.
Ore dopo all’improvviso il bambino riapparve su un sentiero non lontano dal luogo dove era sparito.
Il bambino appariva stordito come in uno stato di trance e per settimane non parlò con nessuno riguardo a cosa gli fosse successo quando era sparito.
Quando si decise a parlarne spaventò la sua famiglia dal momento che il racconto era assurdo e al tempo stesso fin troppo articolato e dettagliato per essere stato concepito dalla fantasia di un bambino di quell’età.
Egli raccontò di essere stato rapito e condotto all’interno di una montagna in una cavità sotterranea da un’entità che aveva assunto la forma della nonna del bambino.
Questo doppione della nonna lo avrebbe portato sottoterra fino ad arrivare all’interno di una stanza buia e stretta piena di insetti e di individui che sembravano alieni anche se non si muovevano.
Il pavimento della stanza dove si trovavano gli alieni era coperto da vari oggetti tra cui anche armi di diverso genere.
Il bambino guardò la nonna e si rese conto che non era lei in realtà.
Il bimbo la descrisse come una copia della nonna, un manichino che gli assomigliava ma non era lei poiché c’era una luce rossa che emanava dalla sua testa.
La falsa nonna esortava il bambino a compiere delle azioni ma egli si rifiutò descrivendole come disgustose.
Preso atto del suo rifiuto l’inquietante essere non umano desistette e lo lasciò andare non prima di avergli detto una frase ancora più sconcertante.
Infatti la finta nonna disse al bambino che veniva dallo spazio e che era stato messo nella pancia della mamma da entità aliene.
In quel momento il bambino ricomparve nel punto da dove era scomparso.
La letteratura folcloristica intorno alle fate ci riporta racconti rapimenti umani effettuati da esponenti del piccolo popolo.
Tali racconti tipici del folclore medievale mostrano caratteristiche simili a quelle riportate nel caso del monte shasta così come ritroviamo tali caratteristiche anche nei casi di rapimenti effettuati da presunte entità aliene.
Tali entità lasciano sui corpi dei rapiti sintomi fisici tangibili che vanno dalle forti emicranie ai problemi agli occhi e alla gola a dolori muscolari diffusi e debolezza.
Anche il bambino rapito nei pressi del monte shasta presentava questi stessi problemi ed alterazioni.
La connessione tra alcuni elementi della fenomenologia ufologica tra cui i rapimenti alieni e i comportamenti attribuiti alle fate dai nostri progenitori è stata messa in evidenza da vari ufologi tra cui Kell e Vallée.
A questo punto del nostro articolo cercheremo di enunciare le analogie esistenti in una parte della fenomenologia ufologica e alcune caratteristiche comportamentali che i nostri progenitori attribuivano in un secondo momento alle fate.
in un secondo momento cercheremo di spiegare tali analogie chiamando in causa le teorie di Keel e Vallée.
Per prima cosa i nostri progenitori pensavano che non esistevano fate che fossero “buone” in modo assoluto: tutte infatti potevano all’improvviso e senza motivo diventare cattive e vendicative.
Per quanto superficiale già in questa caratterizzazione possiamo scorgere chiare analogie con i componenti degli equipaggi di ufo dei nostri giorni.
Ma queste non sono le sole analogie dal momento che proseguendo nel nostro articolo metteremo in evidenza altre analogie molto più sorprendenti.
Dalla moderna letteratura ufologica emerge di continuo la capacità degli alieni di bloccare a loro piacimento automobili ed altri veicoli. Un classico rapimento a bordo di un ufo accadeva infatti che il motore si spegneva il circuito elettrico andava in tilt e la macchina non si muoveva più. 
Non di rado incidenti di questo tipo preclude a un rapimento a bordo di un ufo.
Infatti nel folclore medievale si raccontava che le fate erano in grado di bloccare i cavalli di carrozze e diligenze e anche animali singoli montati da un solo cavaliere.
Inoltre le fate erano in grado di recintare o schermare con barriere invisibili interi territori e colline.
In secondo luogo gli alieni sono spesso in grado di trasferire molto rapidamente esseri umani in luoghi molto lontani.
Tali rapidissimi trasferimenti ad opera degli ufo non sono rari.
Ma anche le fate erano in grado di trasferire esseri umani in luoghi lontanissimi in pochissimo tempo.
In terzo luogo ai nostri giorni sono stati notati strani alieni danzanti in relazione con gli avvistamenti ufo.
Molto famose nel folclore medievale erano le danze delle fate.
Esse soprattutto nelle ore serali danzavano per lo più in circolo e si diceva che quelli che udivano la loro musica si sentivano costretti a danzare con loro.
Ma più notevoli di tutto sono i parallelismi che si possono fare tra i rapimenti alieni e quelli attuati dalle fate.
I rapimenti a bordo di un ufo rivestono sempre maggiore importanza nella fenomenologia ufologica.
Ma anche le fate secondo i nostri progenitori rapivano gli esseri umani.
Ma questa per incredibile che possa sembrare è in fondo una ben vecchia storia.
Da sempre gli uomini sono stati rapiti da altri esseri e trasportati nei loro strani regni.
Riguardo le fate dobbiamo dire che esse rapivano le donne affinché allattassero i figli delle fate.
In quinto luogo oggi gli alieni non di rado rapiscono donne incinte per sottrarre loro i feti.
Nei tempi passati i nostri progenitori sostenevano che le fate rapivano le donne incinte indubbiamente allo scopo di sottrarre il bambino per allevarlo come figlio delle fate.
L’analogia come rapimento di donne incinte da parte degli equipaggi ufo per impossessarsi del loro feto è evidente.
In sesto luogo non sono rari i ripetuti rapimenti di esseri umani ad opera degli alieni
Tali individui vengono rapiti più volte nel corso della loro vita dagli alieni.
Anche le fate secondo il folclore medievale rapivano molte volte alcuni esseri umani.
Anche in questo caso l’analogia è molto evidente.
Dopo aver messo in evidenza tali analogie cercheremo di spiegarle con le teorie di Keel e di Vallée.
Secondo Kell sia le azioni e i comportamenti degli alieni sia quelli delle fate trovano la loro origine nel superspettro.
Kell si convinse che gli alieni i miti che riguardano le fate i fenomeni paranormali e medianici così come gli incontri con creature di aspetto bizzarro e spaventoso avevano un filo rosso che li univa.
Per Keel tali cose erano le molte facce di un’unica medaglia.
Per dirla in maniera semplice il filo rosso che univa tali fenomeni era il super spettro una forza -entità che era situata in una zona dello spettro elettromagnetico non percepibile dai nostri sensi e comunque situata nel nostro universo.
Per utilizzare il linguaggio di Keel alieni fate gnomi elfi demoni erano tutti “cavalli di troia” che il superspettro creava con la sua energia per condizionare e manipolare gli esseri umani.
Per tale ragione secondo Keel esistevano delle analogie il comportamento di alieni fate gnomi elfi demoni fantasmi dal momento che erano tutti “cavalli di troia” creati dal super spettro.
Tali “cavalli di troia” cambiavano in ogni epoca e si adattavano perfettamente al contesto socio culturale esistente in ogni epoca come “maschere” travestimenti finalizzati a condizionare gli esseri umani.
Secondo Vallée alieni fate gnomi elfi demoni vampiri sono legati da un filo rosso dal momento che sono tutte creazioni che gli abitanti dell’universo parallelo di Magonia.
Gli abitanti di Magonia sono entità di natura parafisica che nelle varie epoche storiche perseguono l’obiettivo di sottoporre noi abitanti della terra a manipolazione e condizionamento mentale come hanno sempre fatto fin dagli inizi della storia del genere umano.
Secondo la visione di Valle gli ufo sarebbero la manifestazione del potere degli abitanti di Magonia mentre le fate erano una delle manifestazioni degli abitanti di Magonia nei tempi passati.
Ma in che modo gli abitanti di Magonia manipolano gli esseri umani.
a tale riguardo vallee usa il termine di “effetto termostato” intendendo dire che gli abitanti di Magonia in tutte le epoche storiche fanno in modo di mantenere un clima sociale culturale politico e religioso compatibile con il loro scopo che è quello di influenzare le credenze e il comportamento degli esseri umani.
Chiudiamo questo articolo ribadendo che con le loro teorie del super spettro e dell’universo parallelo di Magonia Keel e Vallée riescono a spiegare molto bene le analogie che abbiamo messo in evidenza in tale articolo tra il comportamento degli alieni moderni e delle fate del lontano passato.
 
Prof. Giovanni Pellegrino.

 

 

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