Prima della scioglimento dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche lo spazio aereo del Turkmenistan si trovava sotto il controllo della Dodicesima Armata di Difesa Aerea dell'Unione Sovietica, e la guerra in corso con l'Afghanistan aveva reso l'accesso alle informazioni molto limitato. I presidi territoriali filtravano ogni tipo di documentazione ed impedivano che le notizie si diffondessero oltre i confini nazionali.

 

 

A tale proposito ricordiamo il caso che avvenne il 25 maggio 1990 nella cittadina di Mary, dove fu avvistato un oggetto volante non identificato. L'eggetto di colore arancio brillante (tendente al rosso) aveva una forma circolare, con diametro di circa 1.000 piedi (300 metri). Questo, a detta di molti testimoni, attraversò il cielo della cittadina ad un'altitudine di circa 3.000 piedi (900 metri) e quasi subito apparve sugli schermi radar del comando locale della Divisione di Difesa Aerea. A capo dell'unità strategica si trovava, in queI momento, il colonnello Anatoli Kurkchy. II comandante, visto lo stato di allerta per l'avvenuta violazione della spazio aereo, non esitò ad attivare le contromisure del caso, lanciando in direzione dell'UFO tre missili di superficie S.A.M. (Surface Air Missile). Nel momento in cui i missili si staccarono dalle rampe di lancio, dalla fiancata dell'oggetto intruso fuoriuscirono tre fasci di luce che colpirono le testate balistiche, distruggendole. Vista la reazione dell'UFO, il colonnello Kurkchy diede lo "scramble" (chiamata operativa di volo) per due aerei da caccia: in poco meno di cinque minuti i Mig decollarono e si mantennero in volo, pronti per l'intercettazione ed il conseguente attacco all'invasore. I due caccia puntarono I'obiettivo e si prepararono a fare fuoco armando i propri missili aria-aria. Quando furono a distanza di tiro una forza sconosciuta proveniente dall'UFO li scagliò lontano ed entrambi i piloti, a causa dell'urto violento, persero il controllo del proprio mezzo. I due aerei precipitarono fracassandosi al suolo, ed i piloti persero la vita: probabilmente non fecero in tempo a lanciarsi fuori dai propri mezzi a causa della violenta onda d’urto subita. Nei fatti appena riportati si trovano alcune analogie con un altro caso di avvistamento UFO avvenuto a Rubinsk, in Russia, risalente all'estate del 1961. Vista la notevole similitudine tra i due casi, pura distanza di trenta anni l'uno dall’altro non è da escludere che ci si trovi dinanzi a invenzioni folcloristiche o a leggende popolari, alimentate dal malcontento causato dal regime militare. Nel novembre del 1991 fu intervistato sui due fatti il comandante del Reparto di Difesa Aerea della Regione, di stanza a Leningrado (San Pietroburgo). Il generale Kremenchuk negò decisamente che i fatti riportati fossero realmente accaduti. II generale affermò inoltre che nessun colonnello Kurkchy compariva tra le fila dell'Armata Rossa, e che quindi non poteva trovarsi a capo di una divisione locale. Alcuni inquirenti, però, parlarono con un colonnello che collaborava direttamente con il generale Kremenchuk, il quale asserì che in effetti esisteva un colonnello di nome Kurkchy e che era al comando di un'area per test nucleari, situata sull'isola di Novaya Zemlya. Nonostante la caduta del regime sovietico si continua ad assistere ad un diniego pressoché totale riguardo a fatti di questa natura, avvenuti in un territorio che in passato era sottoposto a controllo militare.

Pubblicato da Egidio De Bellis a sabato, giugno 02, 2012

Fonte: http://presenze-aliene.blogspot.it

 


 

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