L'avvento di nuove metodologie di ricerca, implicanti tecnologie recenti a basso costo, stanno rendendo sempre piu' praticabile il "confronto incrociato" di informazioni raccolte in concomitanza dell'apparizione di Ufo e/o eventi anomali connessi.

 

 

IL PROBLEMA DELL'INTEGRAZIONE DEI DATI DI RETI DI SENSORI FISSI NELLA RICERCA UFOLOGICA.

In questo filone si muove l'esistenza di reti di invio di allarmi tra ricercatori ufologici, mediante Sms (brevi messaggi di testo nei telefoni cellulari Gsm) preimpostati, che allertano i loro colleghi lungo la presunta rotta seguita dal l 'oggetto avvistato in pochi secondi. Questi sistemi, come Ansucom per l'Associazione Nazionale Studio Ufo (A.N.S.U.) , sono in via di realizzazione in almeno tre gruppi ufologici a livello nazionale, mentre un altro ne vanta l'effettiva operativita'. In gia' un caso e' avvenuto un "confronto incrociato", in cui membri di diverse Filiali di un centro di ricerca del settore si sono "passati" il compito di controllare la rotta di una sorta di globo arancione dalle manovre sorprendenti, dando origine ad una documentazione ad alta credibilita'. Purtuttavia queste reti di Sms hanno dei limiti, consistenti nel "periodo finestra" della giornata in cui i possibili avvistatori possono accorgersi di eventi anomali nel cielo, cioe' mentre non sono intenti negli studi, ne l lavoro o dormendo. Nessuno puo' poi essere sicuro al 100% che non si verifichino errori nell'orientamento geografico di chi segnala "l'Ufo in arrivo", che allerterebbe magari la Filiale sbagliata annullando di fatto il "confronto incrociato"; se taluni oggetti di questo tipo fossero effettivamente di origine intelligente, non e' impossibile che essi studino metodi e contromisure per sfuggire alle maglie di questa rete invisibile di avvistamento passivo. Complice un continuo abbassamento dei prezzi di talune apparecchiature elettroniche, e l'inventiva di singoli, esistono in Italia diversi sistemi che i loro realizzatori ritengono in grado di "individuare gli Ufo"; per ora si tratta per lo piu' di sensori di varia natura, che "controllano" un territorio geografico non piu' grande di una provincia italiana; purtuttavia, e' uno sviluppo inevitabile l'adozione di reti di apparati simili da parte di gruppi ufologici a livello nazionale, che trasformerebbero ogni loro Filiale in un elemento di vigilanza elettronica del cielo. Questi sistemi, guasti permettendo, garantirebbero un "copertura temporale" di 24 ore al giorno, e di consentire agli ufologi di dedicarsi ad altre attivita'; le posizioni fisse dei sensori, rapportate alle coordinate geografiche, permetterebbe d i tracciare con certezza la traettoria di un intruso e, con un apposito programma gestito da un computer centrale, perfino di inviare via Internet degli Sms (o allarmi di altra natura) alle Filiali del gruppo stesso che potrebbero essere sorvolate dagli Ufo in un tempo sufficentemente lungo di intervallo (30/40 secondi) da consentire agli inquirenti di uscire di prendere la macchina fotografica. Queste reti di avvistamento automatico, ramificate sul territorio nazionale, probabilmente diventeranno appannagi o di almeno due gruppi ufologici noti. Inevitabilmente si presentera' un problema non indifferente di INTEGRARE QUESTI DATI con altri che permettano di dare consistenza e validita' alle eventuali scoperte. Sorgeranno dubbi e perplessita', peraltro fondate, circa l'affidabilita' del principio secondo cui si possa attribuire ad un qualsiasi sensore la capacita' di "individuare gli Ufo", e su questa tematica e' facile immaginare controversie dettate anche dalle impostazioni ideologiche di base dei gruppi che svilupperanno le reti. Sussisteranno anche sospetti di inganni, depistaggi e/o manomissioni di questi sistemi, attraverso cui abili sabotatori potrebbero "costruire" un avvistamento falso per poi gettare il discredito su un gruppo, o personaggi disonesti lucrare e/o ricavare notorieta' da montature varie. L'impalcatura di queste reti, e le loro prestazioni, saranno inevitabilmente il riflesso delle capacita' tecniche, elettroniche, organizzative, economiche e filosofiche delle organizzazioni che le realizzeranno ; problemi potrebbero sorgere qualora si volesse fare un confronto dei dati raccolti da due reti di sensori di gruppi nazionali diversi su quello che sembra essere lo stesso caso ufologico: quella che parrebbe una conferma avvalorante della propria documentazione potrebbe tradursi in una diatriba infinita, dovuta non solo a incomprensioni circa i rispettivi standard e tecnologie, ma soprattutto all'impostazione generale di come "l'oggetto Ufo" viene interpretato. Infatti, senza una pregiudiziale e/o una teoria a monte, come si fa' a scegliere come "rilevatore di attivita' Ufo" tra un sensore elettromagnetico passivo (tipico di chi crede nell'esistenza di sistemi magnetico/degravitazionali), un raggio laser blu o violetto che scannerizza il cielo, un rilevatore di ronzii atmosferici superamplificato, le reazioni emotice di una pianta collegata ad un elettroencefalografo, le fluttuazioni di campo della rete Gsm, le variazioni del calore di una zona nel cielo rispetto allo sfondo termico, e altro ancora? Le reti di sensori fissi ci porteranno ad una serie di "verifiche incrociate", che aumenteranno la credibilita' di avvistamenti Ufo e allo smontaggio di quelli falsi, o i rispettivi veti delle diverse interpretazioni ideologiche del fenomeno serviranno solo ad aprire delle dispute infinite?

D.D., Ansu, anno 2002.

 


 

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