Negli ultimi anni, l’Occidente ha subito un’ondata di campagne di disinformazione e propaganda che mettono in discussione la tenuta stessa delle democrazie europee. Le recenti dichiarazioni del presidente Donald Trump danno una nuova chiave di lettura del conflitto e gettano sospetti sulla narrazione occidentale degli ultimi tre anni, proiettandoci in una inedita “guerra cognitiva” in cui le grandi potenze lottano per imporre la propria visione dei fatti. L’Europa, intanto, rischia di trasformarsi nel principale campo di battaglia: da un lato gli USA che non nascondono più le loro intenzioni e dall’altro, dall'altro una politica Europea frammentata ed incapace di reagire. Nel frattempo, l’asse strategico tra Mosca e Pechino sembra rafforzarsi, influenzando non solo il conflitto in Ucraina ma anche le dinamiche nell’Indo-Pacifico e in Medio Oriente. La domanda che tutti si pongono è fino a che punto la tenuta delle democrazie europee potrà resistere a queste pressioni esterne, senza uscirne profondamente cambiata?