La NASA ha pubblicato una relazione riguardante le antiche raffigurazioni UFO, dal titolo "Oggetti volanti non identificati nell'antichità classica", redatta da Richard B. Stothers. Richard B. Stothers, che si era laureato presso l'università di Harvard, ha pubblicato quattro articoli sulla rivista Astrophysical Journal, ed è stato anche un membro del Goddard Institute for Space Studies della NASA fino alla sua morte nel 2011.

 

 

Il seguente è un estratto della sua relazione:

"Un combinato approccio storico e scientifico viene applicato agli antichi rapporti di quello che potrebbe oggi essere definito un oggetto volante non identificato(UFO).Molti di questi fenomeni spiegabili convenzionalmente possono essere scartati facilmente, lasciando un piccolo residuo di rapporti sconcertanti.Questi rapporti rientrano perfettamente nelle stesse categorie che riguardano il moderno UFO, suggerendo che il fenomeno UFO, qualunque essa sia la causa, non è cambiato molto nel corso di due millenni. Nel corso della storia, sono stati inoltrate e conservate numerose segnalazioni di quegli oggetti che oggi potremmo chiamare oggetti volanti non identificati.Se fossero disponibili maggiori informazioni, forse riusciremo a scoprire che le convenzionali ipotesi scientifiche potrebbero spiegare la maggior parte, se non tutti questi insoliti avvistamenti.Certamente questo si è rivelato essere vero per la maggior parte delle relazioni meglio documentate in quel periodo.Rimane comunque un piccolo residuo di segnalazioni sconcertanti, e indipendentemente da quale interpretazione venisse fatta, queste costituiscono un fenomeno che si e’ protratto nei secoli e in culture molto diverse tra loro. Ciò che può sorprendere lo studioso serio della materia e che, nonostante i numerosi articoli e libri pubblicati da alcuni scienziati interessati al fenomeno UFO nel corso degli ultimi sei decenni, non sono mai apparsi studi accademici che facevano riferimento alla storia del fenomeno.Quel poco che è stato fatto è stato avviato nel 1953 dall’ interpretazione naturalistica dell'astronomo Donald Menzel e dalle relazioni di Storia Naturale di Plinio il Vecchio. Lo studio di Menzel, tuttavia, si è rivelato superficiale e ha avuto la spiacevole conseguenza di indurre gli appassionati UFO a compilare lunghi elenchi acritici di tutti i tipi di fenomeni osservati negli antichi cieli i quali li considerati veri e propri UFO. La loro metodologia è stata aspramente criticata nel Rapporto Condon del 1968 redatto da Samuel Rosenberg, la quale non tentava minimamente di affrontare e iniziare un nuovo approccio sul fenomeno in modo da poter rintracciare e analizzare le stesse fonti primarie. Richard Wittmann, ignorando questi autori, condusse nel 1968 uno studio più erudito, ma anche più ristretto sugli antichi "scudi volanti".L’argomento ha languito dal 1971 al 1975, fino a quando Peter Bicknell aveva pubblicato due prudenti articoli in cui gli UFO sono stati trattati solo incidentalmente. L'atteggiamento più liberale avrebbe permesso a un antico osservatore che molti di questi fenomeni aerei risultavano essere misteriosi e, quindi, in una certa misura non identificati, nonostante la capacità dell'osservatore di descriverli in termini soggettivi e familiari nonostante antichi tentativi di teorizzarne la loro natura. Oggi possiamo filtrare i casi più evidenti di fenomeni convenzionali, nonostante la terminologia arcaica usata in quel periodo nel descrive questi oggetti.L'approccio adottato per la ricerca dei fenomeni aerei descritti nei rapporti antichi più affidabili che sembrano i nostri UFO moderni, tende a non trascurare altre manifestazioni "strane e inspiegabili". Le ipotesi emerse da tali rapporti possono essere avvalorate dalle idee scientifiche convenzionali e che, fra tutte le relazioni, solo quelle che sfidano l'interpretazione ragionevole dopo un'analisi completa si può dire assomigliare alle relazioni più sconcertanti fatte oggi."

 

Fonte estera: http://www.eutimes.net

Fonte italiana: http://misteroufo.blogspot.it

 

 

 

 

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