Tra i miti della Val Brembana c'e' qualcosa che qualcuno interpreta in chiave ufologica, comprendendo luci volanti, scomparse di animali ed altri fattori. Eccoli qui alcuni dati in proposito.


Il Serpente che aveva la Boccia d'oro in bocca.
Mio nonno raccontava che quando era bambino c'era un serpente che volava e che aveva in bocca una BOCCIA d'ORO la quale di notte mandava luce. Tutte le notti il serpente che stava di casa sulla Corna Rossa volava intorno al campanile di Zogno e quando batteva la mezzanotte, sibillava cosi' forte che la gente si rinchiudeva nelle case per la gran paura. Poi andava a volare sul Canto Alto e di lassu' sibillava ancora piu' forte e lo sentivano anche quelli di Bergamo e anche loro si spaventavano non poco. Quando ritornava da suo volo, finiva giu' nella Valle del Boer e per dissetarsi deponeva la boccia d'oro sopra un sasso; quando aveva bevuto, riprendeva il volo e tornava sulla Corna Rossa. Una volta un giovanotto di quelli un po' spacconi ha atteso un agguato al Serpente nel Boer, per tentare di rubargli la BOCCIA d'ORO. Ma quando il povero giovinotto e' stato vicino al serpente, prima e' diventato rosso come il fuoco e dopo e' rimasto pietrificato.

Appena la gente si e' accorta del fatto ha chiamato il prevosto di Zogno e lui per farlo rinvenire e' stato obbligato a buttargli addosso 3 secchi di acqua benedetta. Per anni e anni uomini, vacche, pecore e capre che si bevevano l'acqua del Boer (che era stata avvelenata dal serpente) morivano e nel posto dove si posava il serpente c'erano soltanto vipere, rospi, scorpioni e salamandre. E la gente ripeteva che il serpente non era altro che un diavolino, piccolo, buono di quelli appena nati. Ecco la ragione per la quale il prevosto di quell'epoca ha fatto mettere in cima al campanile la statua di San Lorenzo. Il Santo infatti porta in mano la graticola del suo martirio e nell'altra un mazzo diverghe, di salice e cura che non ritorni il serpente, pronto giorno e notte a dargliele. Anche la croce sul Canto Alto era stata messa per fugare il serpente. La gente del Boer poi ha fatto il resto con bastoni e vanghe finche' il serpente spari' del tutto.

Fonte: http://www.leggende.vallebrembana.org

 

 

Il Drago volante di Santa Brigida.
Il Drago Volante (cosi' chiamato) abitava nei dintorni di Santa Brigida oggi luogo di villeggiatura, ben noto a tanti. Nessuno sapeva pero' dove avesse la sua tana, quando appariva come una furia, scoperchiava i tetti delle case con lo sbattere delle ali e poi spariva non dimenticandosi pero' di portarsi via qualche agnello o capretto. Quando poi il drago decideva di avventurarsi sulle sue prede di notte, si calava dal cielo tenendo tra le zampe 2 grosse gemme che utilizzava per illuminarsi il cammino. Un giorno un certo Bulgher, uomo forte e astuto, decise di sfidare il drago. Il Bulgher di Santa Brigida riusci' a scoprire dove il drago si rifugiava: le pendici del Monte Pugna.

Una notte quatto quatto con una cappa nera sulle spalle, sali' sul pianoro e approfittando di un attimo di distrazione del drago si avvento' su una delle due gemme forforescenti ma appena la tocco' lancio' un urlo mentre intorno a lui si scatenava l'inferno.... Vento e tempesta scuotevano gli alberi del bosco. Quella furia si placo' solo al mattino, Bulgher piu' morto che vivo per lo spavento, torno' al paese di Santa Brigida con le mani ancora bruciacchiate e per cento e cento volte ripete' quello che gli era successo e per secoli lo ripeterono i nonni ai loro nipoti.

Fonte: http://www.leggende.vallebrembana.org

 


 

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