"Padrone del mondo" (Maître du Monde), edito anche come "Il padrone del mondo", pubblicato nel 1904, è uno degli ultimi romanzi dello scrittore francese pioniere della letteratura di fantascienza Jules Verne, ed è un seguito di Robur il conquistatore. Nel momento in cui lo stava scrivendo, la salute dell'autore stava velocemente peggiorando e la storia ha finito col diventare molto pessimistica, infarcita di timore per la venuta di un'epoca di totalitarismo con nuovi tiranni moderni. Tutta una serie di eventi inspiegabili si stanno verificando nella zona orientale degli Stati Uniti. Un veicolo misterioso e talmente veloce da risultare quasi invisibile percorre le strade, senza che nessuno riesca chiaramente ad identificarlo; un altrettanto misterioso natante percorre le acque muovendosi attraverso i mari. Seguono altre apparizioni stranissime. Dopo che sordi rumori si odono ed un vasto incendio scoppia in cima ad una montagna (il "Grande Nido" sui Monti Appalachi). John Strock, capo ispettore del Dipartimento della Polizia Federale a Washington, avvia le indagini; si mette in viaggio verso i Monti Blue Ridge nel Nord Carolina per indagare sugli accadimenti e viene ben presto a conoscenza del fatto che tutti i fenomeni elencati sono causati da Robur, un brillantissimo quanto pericoloso inventore. Viene catturato dall'uomo che sta dietro tutto questo, per l'appunto Robur il Conquistatore, protagonista dell'omonimo romanzo precedente. I veicoli misteriosi sono tutti in realtà parte di uno solo, l'Épouvante: auto, natante, sottomarino e aeroplano, concentrati in una sola macchina; egli aveva appena finito di perfezionare questa sua ultima invenzione, da lui stesso battezzata come "il terrore" o "lo spavento". Robur elude i suoi inseguitori e si dirige verso la zona dei Caraibi, dove darà sempre più segni di squilibrio mentale e, sfidando una tempesta con il suo veicolo, morrà colpito dall'immancabile nemesi: un fulmine che lo fa precipitare nel Golfo del Messico. Strock viene salvato dal naufragio del veicolo, ma il corpo di Robur non si riuscirà a rintracciarlo: al lettore viene lasciato giudicare se effettivamente sia morto o meno.

 

 

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