Il Generale Cone, responsabile della formazione della dottrina di Comando dell’Esercito USA, a rilasciato alcune informazioni del comando supremo dell’Esercito Statunitense durante la conferenza della Difesa svoltasi di recente nello Stato della Virginia. Sembra che al Pentagono, stiano seriamente pensando di sostituire parte dei soldati sul campo con i robot.
In effetti l’esperienza negli scenari, ottenuta negli ultimi anni di guerre e soprattutto di esplorazioni sul campo e missioni di peacekeeping (polizia militare in zona di guerra in tempo di pace), hanno portato a concludere che, la partecipazione di robot e droni in zone ad alto rischio e soprattutto in missioni pericolose, aiuta la sopravvivenza dei soldati, ed aumenta l’efficienza e la precisione delle operazioni. D’altra parte anche al DARPA hanno avuto gli stessi riscontri, studiando in appositi laboratori nuovi sistemi robotizzati, sia per il combattimento che per la logistica.
Il Generale Coen, insieme ad altri militari di alto grado, hanno affermato che vista la necessità di riduzione del personale militare americano, entro il 2019 verranno dismesse circa 100.000 unità o poco meno (la metà hanno già cominciato il processo che si concluderà per la fine del 2014), alcuni reparti subiranno radicali modificazioni e dovranno specializzarsi in robotica, infatti sarà prevista l’introduzione tra le 1000 e le 3000 unità robotizzate sul campo; inoltre è prevista la robotizzazione di manutenzioni e lavori sulle unità della US NAVY che possono essere pericolose per l’uomo o di routine che quindi non necessitano la presenza umana costante. Qualcuno dichiara subito che siamo vicini all’era dei Terminator, in realtà siamo ancora lungi da tali tecnologie, ma siamo comunque su quella strada.
Fonte: http://gabrielelombardo.altervista.org
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