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Nell'Unione Sovietica, in un impianto di produzione di gas, è avvenuto un incendio sotterraneo. Il pozzo del gas prese fuoco e si trasformò in una grande fiamma per tre lunghi anni. Il problema richiedeva una soluzione. E fu trovato. Hanno applicato il metodo più estremo ed efficiente: un'esplosione nucleare!



L'atomo militare è servito per la pace in quel momento. Il 1° dicembre 1963 in Uzbekistan hanno perforato un pozzo nel giacimento di Urta-Bulak. Il trapano entrò nella terra sotto una pressione anormalmente alta, che raggiunse 300 atm al suo apice. Il risultato è stato una situazione di emergenza: il cordone di 1,5 chilometri di tubi d'acciaio è stato estratto dal pozzo e la torre con tutte le sue attrezzature è caduta. Ma non è finita lì. Subito dopo la rottura un potente getto di gas è scoppiato e si è infiammato, causando un incendio.


La terrificante fiammata, che consumava dodici milioni di metri cubi di gas al giorno, bruciava orma da 1.074 giorni. Ingegneri e soccorritori stavano facendo i conti per una soluzione gia' da tre anni. La situazione stava peggiorando, gli insediamenti vicini erano minacciati e dovettero fare qualcosa.



A causa della temperatura estremamente elevata era impossibile arrivare alla "torcia" più vicino di 250-300 metri. La terra era coperta di fuliggine e molto riscaldata. Dopo vari tentativi vani per estinguere l'incendio, hanno deciso di posizionare un esplosivo nucleare sotto terra e farlo esplodere accanto al pozzo. Guarda il video qui sotto di come e' avvenuto.

Fonte estera: http://englishrussia.com

Tradotto dal Webmaster dell'Ansu aiutandosi con le risorse di Google.




 

 

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