Il Kazakhstan intende rivedere i suoi accordi con la Russia per quanto riguarda il cosmodromo di Bajkonur. Non è escluso che in un prossimo futuro Astana formulerà la richiesta che le infrastrutture del cosmodromo siano sottratte alla locazione russa.

 

 

L’accordo sull’affitto del cosmodromo di Bajkonur si esaurirà da sé. L’annuncio è stato fatto alcuni giorni fa da Talgat Musabev, direttore del settore spaziale del Kazakhstan.

Quest’ultimo ritiene che la Russia ed il Kazakhstan debbano utilizzare il cosmodromo congiuntamente. Affinchè ciò sia possibile occore elaborare un nuovo accordo che non si basi su un rapporto fra affittuari. Attualmente Mosca sta utilizzando Bajkonur in base ad un contratto che scadrà nel 2050. Il mantenimento del complesso costa alla Russia più di 100 milioni di dollari l’anno.

Il recesso dal contratto in vigore potrebbe esser correlato ai cambiamenti politici che il Kazakhstan sta vivendo, come sottolinea Kirill Markin, analista dell’agenzia “Investkafe”:

Possono esserci diverse ipotesi. Forse stanno programmando di usare questo spazio per il loro scopi, è possibile che ci sia già qualche progetto e che il Kazakistan voglia risolvere operativamente la questione. In secondo luogo, ci sono ragioni politiche, e cioè il desiderio, in futuro, di far centro sui propri interessi che cozzano parzialmente con la controparte russa.

D’altro canto, tale posizione del Kazakhstan potrebbe essere il risultato di specifici dissensi fra Mosca ed Astana, come suggerisce Natal’ja Charitonova, coordinatore della Rete Unificata degli Esperti Eurasiatici:

Il governo russo ha cambiato la sua strategia nei confronti degli ex stati sovietici, in particolare per quanto riguarda il Kazakistan. Questo è collegato, inoltre, con i mutamenti all’interno del Ministero della Difesa della Federazione Russa e con gli annunci di Nazarbaev, fatti durante la sua visita in Turchia di alcuni mesi fa. Questo ha imposto al governo russo di rivedere i suoi rapporti con il Kazakistan.

Non si può escludere che il Kazakhstan stia esprimendo le sue ambizioni in qualità di potenza spaziale indipendente, sull’onda della popolarità delle ricerche spaziali. Natal’ja Charitonova ritiene che senza la cooperazione con la Russia, per Astana ci saranno delle serie difficoltà:

In questo momento sussiste sicuramente una crisi del personale, che si osserva in Kazakhstan a partire dalla metà degli anni ’90, dopo la massiccia emigrazione degli specialisti di diversi settori. Anche quando il Kazakhstan annunciò la sua iniziativa di creare una propria banca di combustibile nucleare all’interno del suo territorio, e si tratta di un questione molto seria, è stato appurato che non aveva a disposizione degli specialisti suoi. Presumo che ci sia una situazione analoga anche nella sfera spaziale.

Per realizzare il proprio programma spaziale il Kazakhstan necessita di personale esperto e professionale. E questo, a sua volta, esige la partecipazione della Russia, come sostiene Kirill Markin:

E’ un settore altamente specifico e non è possibile raccogliere ed educare le persone per questa attività in modo rapido. Di conseguenza bisogna acquisire personale dalla Russia, il che necessita di finanziamenti. Ma la questione fondamentale sta nel fatto che sarà piuttosto difficile acquisire i finanziamenti, perché si tratta di un’ingente somma di denaro. E il governo del Kazakhstan, probabilmente, non vuole andare incontro a tanto.

La Russia, a metà di quest’anno, ha cominciata l’edificazione di un proprio cosmodromo, il “Vostočnyj”, da dove il primo lancio è programmato nel 2015. Secondo il parere degli esperti si tratta di un passaggio perfettamente logico data l’attuale situazione geopolitica. Negli ultimi tempi la Russia non si è sempre trovata di fronte a politiche “amichevoli” da parte degli stati che le confinano e sui cui territori sono dislocati degli obiettivi strategicamente importanti. Un esempio è la stazione radar Daryal a Qabala, in Azerbaigian, il cui utilizzo, per gli interessi russi, è stato sospeso. Pertanto non è da escludere che nel prossimo futuro sul territorio della Russia potrebbero comparire nuovi radar, stazioni di localizzazione e sorveglianza guidate dallo spazio ed altro ancora.

/S

Fonte: http://italian.ruvr.ru

 


 

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