Negli USA vogliono chiudere uno dei sistemi di controllo sui detriti orbitali nello spazio circumterrestre. Ciò può rendere più rischiosi i voli dei satelliti e della Stazione spaziale internazionale (SSI). D’altronde, gli esperti non sono unanimi al riguardo.

 

 

Il sistema dei radar di ricognizione spaziale delle Forze aeree degli USA (Air Force Space Surveillance System) viene chiamato semplicemente Space Fence (Recinzione spaziale). Il sistema è composto da tre trasmettitori giganteschi con antenne e da sei ricevitori installati nel sud degli USA. A partire dall’inzio degli anni ’60 tutte queste attrezzature seguono gli oggetti che orbitano attorno alla Terra.

Ed ecco che il comando delle Forze spaziali, che sono una delle divisioni delle Forze aeree, non prolunga il contratto con la società operatrice che per 4 anni ha provveduto al lavoro di Space Fence. Entro il 1 ottobre al personale è stato prescritto di abbandonare gli impianti della rete dei radar che devono essere spenti. Non si tratta ancora di smontaggio della “recinzione” ma il suo ulteriore destino non è chiaro.

Questa rete di radar individua in orbita tutti gli oggetti superiori a 10 centimetri, tra cui migliaia di grossi frammenti della spazzatura spaziale che creano una minaccia ai satelliti e in primo luogo alla SSI. Ricevendo gli avvertimenti dalla Terra la stazione compie le relative manovre per evitare lo scontro con questi frammenti .Tuttavia persino dopo la disinserzione di Space Fence il richio per l’equipaggio della SSI non aumenterà, in quanto altri sistemi seguiranno più attentamente la spazzatura spaziale. La Russia metterà a disposizione di altri i suoi dati relativi alla situazione in orbita. Quando si tratta della sicurezza dell’equipaggio, gli interessi della Russia e degli USA sono indivisibili, è convinto Jurij Karaš, membro corrispondente dell’Accademia della cosmonautica della Russia:

La Russia ha il sistema “Okno”(Finestra), il cui elemento principale è dislocato nell’Asia Centrale. Anche gli USA dispongono dei relativi strumenti che sono di competenza della NASA. Pertanto sono assolutamente convinto che la chiusura del sistemaSpace Fence non comporta nessuna minaccia potenziale per l’equipaggio della SSI.

Igor Afanasiev, redattore della rivista “Novosti kosmonavtiki” (Notizie della cosmonautica), ha richiamato l’attenzione de “La Voce della Russia” sul carattere specifico della “recinzione”:

Cosa veniva detto della “recinzione”? Che il vantaggio principale di questo sistema consiste nella sua capacità di seguire gli oggetti ad una quota fino a 24 mila chilometri. La SSI vola a quote molto più basse. Gli altri trasduttori e sistemi controllano appunto lo spazio circumterrestre ad una quota fino a mille chilometri. Penso che qui il richio non aumenti di molto.

Ma non tutti gli esperti sono della stessa opinione. Così, Mike Coletta, osservatore dei satelliti americano e proprietario del sito http://www.satwatch.org , ha messo in risalto una caratteristica peculiare di Space Fence, e cioè che questa rete non deve essere puntata appositamente sugli oggetti di interesse, in quanto capta tutto, i suoi radar funzionano giorno e notte. Per molti versi grazie a questa rete sono state precisate le orbite di molti frammenti generati da due incidenti avvenuti in orbita. Questi avvenimenti hanno provocato un drastico aumento del volume della spazzatura spaziale. Si tratta del test dell’arma antisatellite effettuato dalla Cina nel 2007 e dello scontro di un apparato americano con quello russo avvenuto nel 2009. Risulta quindi che sin d’ora diventerà più difficile prevedere il movimento dei flussi di detriti orbitali alle quote più “animate”, anche a quelle del volo della SSI.

Nelle Forze aeree USA si dice che la disinserzione delle attrezzature obsolete è dovuta al risparmio dei fondi. Ciò sembra poco probabile, visto che alla “recinzione” venivano destinati annualmente soltanto 14 milioni di dollari.

Stando agli analisti della Rand Corporation americana, i discorsi sulla disinserzione di Space Fence non sono altro che una forma di pressione sul Pentagono e sul Congresso da parte della lobby industriale, i cui rappresentanti vogliono che il Congresso approvi più sollecitamente lo stanziamento di fondi per la costruzione di una rete di nuova generazione che costerebbe attorno a 3 miliardi di dollari. Ad aspettare le commesse sono la Lockheed Martin e la Raytheon. La messa in servizio è prevista entro il 2017.

Esistono comunque le probabilità che l’attuale sistema sarà salvata. Si vuole credere che da motivo della sua salvezza non servirà uno scontro di apparati spaziali con detriti orbitali. Forse i militari dovrebbero semplicemente racimolare i necessari 14 milioni di dollari, come consiglia il portale http://www.universetoday.com ?

Fonte: http://italian.ruvr.ru


 

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