Mascella del Vjushkovia triplicostata vista da varie angolazioni.



Si parla della testa più grande mai individuata in un rettile, più grande anche di quella dei più grandi dinosauri conosciuti, in un nuovo studio pubblicato su Royal Society Open Science. I ricercatori hanno analizzato il Vjushkovia triplicostata, una creatura simile all’odierno drago di Komodo e membro della famiglia degli eritrosuchidi (Erythrosuchidae). Si tratta di un rettile imparentato con il Garjainia, un altro animale estinto del quale però si sanno molte più cose, appartenente agli arcosauriformi. Il Garjainia, i cui resti sono stati trovati in Sudafrica, e il Vjushkovia triplicostata, i cui resti sono provenienti dalla Russia, rappresentano gli eritrosuchidi più antichi mai ritrovate. Chiamati anche “coccodrilli rossi”, gli eritrosuchidi avevano lunghi corpi e una grossa testa corredata da una grande bocca con denti minacciosi, enormi ed affilati. Si sono diffusi soprattutto dopo l’estinzione di massa del permiano-triassico, qualche milione di anni prima che i primi dinosauri entrassero in scena. Proprio perché arrivarono prima dei dinosauri, i ricercatori credono che gli Vjushkovia triplicostata rappresentassero uno dei punti apicali della catena dei predatori. Analizzando i resti fossili del teschio, i ricercatori hanno scoperto che aveva una testa più grande di quanto calcolato in precedenza, sostanzialmente più grande di qualsiasi rettile conosciuto e mai individuato, anche tra quelli estinti. Questa testa massiccia era corredata da altrettanto massicci muscoli che servivano soprattutto per supportare la possente mascella onde addentare, uccidere e masticare le prede. Il fatto che la testa fosse molto più grande rispetto alle dimensioni corporee, se comparata ad altri rettili ed animali, suggerisce che dopo l’estinzione di massa fu molto grande la diffusione delle cosiddette creature “ipercarnivore”.

Fonte e link: https://notiziescientifiche.it

 


 

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