Quando si parla di “zona abitabile”, definita anche “zona riccioli d’oro”, ossia di quella zona intorno ad una stella in cui orbita un pianeta sul quale è più facile che nasca la vita, almeno secondo i nostri parametri, si pensa sempre a pianeti che orbitano intorno ad una singola stella. La realtà vuole, però, che più di un terzo delle stelle presenti nella nostra galassia sono in realtà “sistemi stellari”, ossia due o più stelle che orbitano l’una intorno all’altra. Se queste stelle sono divise da una distanza relativamente grande, cambia poco per quanto riguarda la zona abitabile perché il pianeta subisce la forza gravitazionale e tutti gli altri effetti di una sola stella, non di tutte e due o di tutte e tre. Ma cosa succede quando due o tre stelle, in un sistema stellare, orbitano abbastanza vicino? Come viene influenzata in questo caso la zona abitabile? È ciò che ha cercato di scoprire un gruppo di ricerca dell’Università di Sheffield Bethany Wootton e dal collega guidato da Richard Parker. Secondo i modelli sviluppati delle scienziati, che hanno pubblicato il proprio lavoro su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, le zone abitabili tendono ad espandersi. Nello specifico, su 350 sistemi stellari binari analizzati da ricercatori, 20 di loro vedevano le stelle sufficientemente vicine tra loro per espandere la zona abitabile. L’espansione di quest’ultima avveniva anche nei casi in cui era presente una terza stella sufficientemente vicina: quest’ultima andava a “spremere” la coppia binaria espandendo la zona abitabile. Si tratta di una scoperta che aumenta le prospettive di presenza di vita extraterrestre, come sottolineato dalla stessa Wootton: “Il nostro modello suggerisce che ci sono più sistemi binari in cui i pianeti risiedono nelle zone riccioli d’oro di quanto pensassimo, aumentando le prospettive di vita. Così quei mondi amati dagli scrittori di fantascienza – dove due soli brillano nei cieli sopra la vita aliena – sembra molto più reale ora.”

Fonte ed altri link: https://notiziescientifiche.it

 


 

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