La fantascienza cinese - Origini e sviluppo

di Daniela Petroni

La nascita e lo sviluppo della fantascienza cinese sono legati a due componenti fondamentali: i mondi fantastici della tradizione mitologico-meravigliosa cinese e la fantascienza straniera come elemento innovativo esterno.

Per spiegare le origini della fantascienza cinese, infatti, bisogna ripercorrere il sentiero tracciato dai miti e imboccare, poi, il percorso dei racconti meravigliosi, delle storie sul soprannaturale e sui prodigi, giungendo, attraverso la strada del tempo e dello sviluppo della scienza, alla dimensione del fantascientifico.

Nei primi testi storici dell'antica Cina troviamo i racconti mitologici che diventeranno le fonti delle successive opere letterarie e dei moderni racconti di fantascienza 1 . Dall'uovo cosmogonico di Pan Gu 2 ai nove soli spenti dalle frecce di Hou Yi 3 è tutto un susseguirsi di riferimenti alla relazione tra l'uomo e lo spazio, l'universo, i misteri della natura. Proprio nella letteratura mitologica si rinviene la prima descrizione di un viaggio nello spazio: Chang E, non resistendo alla tentazione di diventare immortale, beve l'elisir di lunga vita destinato a suo marito e vola per sempre sulla Luna 4 .
Mostri, spettri, elfi, demoni ed esseri dai poteri magici danno vita, sin dai tempi più antichi, ad un vero e proprio filone del soprannaturale. Potremmo definirli gli extraterrestri del passato.

L'incontro-scontro con il diverso, con lo sconosciuto, diventa un tema amato o odiato, un tema per letteratura di basso rango che riscuote comunque un grosso seguito di lettori.

I Taoisti, al contrario dei sostenitori del confucianesimo, mostrano un profondo interesse per tutto ciò che riguarda i misteri della natura, per il meraviglioso, per tutto ciò che è frutto dell'immaginazione. E, infatti, è proprio in Liezi (300 a. C. circa) che emergono temi di grande interesse per la letteratura di fantascienza: viaggi nello spazio, come quello del Re Mu di Zhou 5 , e addirittura robot come quello costruito da Yanshi, un artigiano che crea una marionetta capace di cantare e ballare 6 .

Altri racconti sui prototipi dei robot li troviamo in alcuni registri storici come il Chaoye Qianzai (Registro Completo della Corte e dei Cittadini) (VII sec.) in cui sono contenuti ben due racconti con protagonisti-robot: un robot-monaco, che chiede l'elemosina, e un robot-ragazza che intrattiene un bevitore7 .

All'epoca Tang i racconti di avvenimenti strani e meravigliosi diventano più elaborati e viene loro dato un nome che li colloca all'interno di un genere a carattere popolare: chuanqi (narrazioni meravigliose).

Tra le numerose opere di letteratura fantastica prodotte nel corso dei secoli, spicca il popolare Xi You Ji (Viaggio in Occidente) di Wu Cheng’en (1500-1582 circa). A questo romanzo si ispireranno molti autori moderni, tra i quali ricordiamo Tong Enzheng, noto nel campo della fantascienza, che ne ha scritto una versione in chiave moderna dal titolo Xiyou Xinji (Nuovo Viaggio in Occidente).

In Cina la letteratura fantastica conosce periodi di splendore e di decadenza nel corso della storia, con l'alternarsi delle dinastie, con il mutare delle tendenze religiose, tuttavia le opere appartenenti a questo genere letterario sono oggi ancora vive nella cultura cinese, al punto da costituire un elemento fondamentale anche in un genere moderno come la fantascienza.



Le Prime Traduzioni.

Agli inizi del nostro secolo alcuni intellettuali cinesi scoprirono la letteratura di fantascienza straniera e diedero inizio a una serie di traduzioni che furono pubblicate in cinese 8 .

Liang Qichao (1873-1929) e Kang Youwei (1859-1927) sono tra i principali promotori di questa attività di traduzione. Nel 1892 venne pubblicata una delle prime traduzioni di fantascienza straniera: Looking Backward: A.D 2000-1887 (Guardando Indietro. 2000-1887) dello scrittore americano Edward Bellamy.

Ad essa fecero seguito le traduzioni delle opere di Jules Verne, il più importante punto di contatto tra fantascienza occidentale e lettore cinese 9 . Il Giro del Mondo in Ottanta Giorni fu la sua prima novella ad essere introdotta in Cina. Tradotta e pubblicata nel 1900, venne seguita da numerose altre traduzioni di opere dello stesso autore come Il Capitano di Quindici Anni tradotta dallo stesso Liang Qichao nel 1903, Dalla Terra alla Luna, tradotta dal giapponese da Lu Xun nello stesso anno, Viaggio al Centro della Terra e poi, ancora, opere di altri scrittori occidentali come Il Mondo Perduto di Sir Arthur Conan Doyle, Viaggio nel XXI Secolo in un Sogno dell'olandese Duaskrotic.



I Primi Racconti di Fantascienza Cinese.

La letteratura di fantascienza cinese comincia nel 1904 con Yueqiu Zhimindi Xiaoshuo (Novella sulla Colonizzazione della Luna). La pubblicazione a puntate di questa novella ebbe inizio su Xiuxiang Xiaoshuo (Ritratti), una rivista letteraria famosa durante la dinastia Qing, ma non venne mai portata a termine, né verrà mai pubblicata per intero come libro 10 .

Il nome dell'autore è tutt'ora sconosciuto; la sua vera identità si cela dietro lo pseudonimo di Huangjiang Diaosuo.

Yueqiu Zhimindi Xiaoshuo è la storia di un gruppo di terrestri che si stabilisce sulla Luna, un tema che si riallaccia alla tradizione mitologica vedendo ripetere, in chiave moderna il viaggio e la colonizzazione della luna già intrapresi da Chang E.

Anche Lu Xun11 e Xu Nianci furono tra i primi autori di racconti di fantascienza cinese, ma anch'essi come molti altri loro colleghi, preferirono nascondersi dietro pseudonimi.

In questo primo periodo di sviluppo della letteratura di fantascienza, la pubblicazione di racconti cinesi sottoforma di traduzioni e non come lavori originali e il largo uso di pseudonimi, testimoniano il fatto che a questo nuovo genere non fosse ancora riconosciuta una sua dignità letteraria cosi come era già accaduto in passato con i racconti fantasy. Ma la spinta a sperimentare il nuovo, ad andare oltre i confini stabiliti dai canoni tradizionali anche a costo dell'anonimato era, evidentemente, più urgente di una fama acquisita entro quei canoni.

La Vecchia Cina e il suo sistema feudale traballavano sempre di più e sarà proprio questo insieme all'evento dell'aggressione giapponese il tema su cui faranno perno molti dei racconti scritti in quel periodo e in particolar modo due tra le prime e più significative novelle di fantascienza cinese: Mao Chengji (Città di Gatti) 12 , una satira sulla Cina di allora, scritta dal famoso Lao She nel 1932 e Tieyu de Sai (Le Branchie del Pesce di Ferro), del 1941, in cui Xu Dishan sottolinea l'incapacità del governo cinese di liberare il paese dagli oppressori.

Sia Lao She che Xu Dishan scrissero racconti di fantascienza senza ancora essere coscienti di essere entrati nell'ambito di un nuovo genere letterario che avrebbe conosciuto ben presto maggiori sviluppi.
Gu Junzheng (1902 - ) fu il primo a scrivere racconti di fantascienza cinese, cosciente di agire nell'ambito di un nuovo genere letterario. Nella prefazione a Heping de Meng (Sogno di Pace) (1940), prima raccolta di racconti di fantascienza cinese, di cui lui stesso è autore, si fece promotore di questo genere e propose di seguire l'esempio dell'America dove esso è considerato pari a qualunque altro genere letterario.

Ci sono tre momenti importanti che rappresentano le fasi di maggiore sviluppo della fantascienza in Cina: il 1956-'57, il 1962-'63 e il 1976-'78. Tutti e tre coincidono con periodi di relativa tranquillità politica.
Gli anni Cinquanta segnano l'inizio di una nuova epoca: fondata la Repubblica Popolare Cinese, nasce il bisogno di costruire la cosiddetta Nuova Cina e nel 1955 il governo lancia lo slogan Marcia Verso la Scienza (Xiang Kexue Jinjun), ed è pronto a prendere esempio dall'esperienza dell'Unione Sovietica. Tutto ciò eserciterà un'influenza profonda sulla fantascienza cinese che in questi anni si rifà completamente al modello sovietico, acquisendone la forma, le tecniche, l'ideologia.

Un primo passo verso la legittimazione della fantascienza cinese è l'assegnazione di un nome: Kexue Huanxiang Xiaoshuo (Letteratura Scientifico-Fantastica), traduzione letterale del termine sovietico nauchno-khudozhestvennaya che significa Arte e Letteratura Scientifiche ed indica una forma di divulgazione scientifica originariamente indirizzata ai giovani.

Questo significa che anche la fantascienza cinese, in questo periodo, acquisisce una funzione divulgativa nel campo della scienza e tende, quindi ad enfatizzare gli aspetti scientifici a scapito di quelli fantastici. I racconti sono piuttosto brevi, con intrecci semplici e un linguaggio che può essere compreso dai bambini in modo da poter assolvere la sua funzione educativa dal punto di vista scientifico.

Durante questo primo periodo di fioritura della fantascienza cinese, Zheng Wenguang (1929 - ), che diventerà uno dei più noti scrittori in questo campo, dà il suo primo contributo scrivendo Cong Diqiu Dao Huoxing (Dalla Terra a Marte) nel 1954. È il primo racconto di fantascienza pubblicato sul Zhongguo Shaonian Bao (Quotidiano dei Giovani).

È in questo periodo che viene pubblicato un racconto che acquisterà grande popolarità in Cina e che conquisterà il primo premio per la Creazione Artistica e Letteraria per i Giovani: Shizong de Gege (Il Fratello Maggiore Scomparso), di Yu Zhi. L'autore racconta, con toni tragicomici, di un fratello maggiore che diventa più giovane del fratello minore a causa di un periodo di ibernazione involontaria in un congelatore.



I Primi Anni Sessanta e il Secondo Periodo di Fioritura della Fantascienza Cinese.

Durante il secondo periodo di fioritura della fantascienza cinese, che ruota intorno ai primi anni Sessanta, vengono prodotti dei lavori che dimostrano una maggiore maturità rispetto ai precedenti.

Tra le novelle più rappresentative ricordiamo Buke de Qiyu (Le Avventure del Cucciolo Buke) di Xiao Jiangheng (1931 - ), pubblicato nel 1962, e Guxia Miwu (Densa Nebbia nell'Antica Gola) di Tong Enzheng, che racconta di un archeologo che scopre le tracce dell'antica nazionalità Ba grazie a una spada di bronzo.

Si delineano sempre più chiaramente due dei tratti distintivi della fantascienza cinese: il patriottismo e la tendenza all'etnocentrismo. In molti racconti, infatti, la Cina viene presentata come l'unico paese in cui viene fatto un uso corretto e positivo delle invenzioni e delle scoperte scientifiche. Il patriottismo è il sentimento-guida degli scienziati cinesi il cui elevato senso morale è sempre in contrasto con la mancanza di scrupoli degli scienziati occidentali.

Tra il 1966 e il 1976 si ebbe in Cina quel periodo storico conosciuto con il nome di Rivoluzione Culturale: dieci anni di storia che hanno lasciato un marchio indelebile nelle coscienze dei cinesi, rintracciabile attraverso la letteratura e tutte le altre forme di espressione artistica di quel periodo e di quello che segue.

È il periodo delle persecuzioni e delle epurazioni negli ambienti artistici. L'espressione individuale è annullata, ingabbiata dall'ideologia di partito che definisce i modelli e stabilisce gli scopi dell'arte e della letteratura 13 .

La letteratura di fantascienza e tutti gli altri generi letterari subiscono un duro colpo. Non c'è spazio per chi ha intenzione di dar voce alla fantasia, considerata un optional per borghesi, inutile per i fini dell'ideologia rivoluzionaria. L'unico racconto di fantascienza pubblicato in questo periodo è Qiyi de Dangao (Dolci Strani), una storia sul cibo sintetico derivato dalle proteine del petrolio, scritta da Ye Yonglie, che oggi è uno dei più conosciuti e amati scrittori di fantascienza in Cina 14 .



La Seconda Campagna dei Cento Fiori e il Terzo Periodo di Fioritura della Fantascienza Cinese

Il 1976 segna la caduta della Banda dei Quattro. I perseguitati durante la Rivoluzione Culturale vengono riabilitati 15 .

Nel 1978 viene lanciata la seconda campagna dei Cento Fiori e il 30 novembre del 1979, a Pechino durante il Quarto Congresso Nazionale degli Scrittori e degli Artisti, viene promessa una nuova epoca di libertà in campo artistico e letterario 16 .

Questi eventi segnano il terzo momento di fioritura della fantascienza cinese; i racconti di questo periodo superano di gran lunga quelli precedenti, sia come quantità che come qualità. Grazie a una maggior complessità degli intrecci e a una certa profondità dei temi, essi rappresentano un nuovo capitolo per la fantascienza, che prende ora le distanze dalla limitante definizione che, in passato, l'aveva circoscritta alla ristretta sfera della letteratura per ragazzi.

Tre sono i lavori più rappresentativi di questi anni: Shanhudao Shang de Siguang (Raggio Mortale sull'Isola del Corallo) di Tong Enzheng, Feixiang Renmazuo (Volando Verso Sagittario) di Zheng Wenguang e Xiaolingtong Manyou Weilai (Il Piccolo Ben Informato Viaggia nel Futuro) di Ye Yonglie. Vinsero tutte dei premi letterari e Shanghudao Shang de Siguang divenne anche il primo film di fantascienza cinese.

Un racconto che destò l'attenzione di molti lettori stranieri è Kuayue Shidai de Feixing (Viaggio nel Tempo) di Yan Jiaqi (1942 -). Fa parte di quella che viene definita fantascienza sociale e racconta di un viaggio nella storia, in tre epoche diverse, alla ricerca della verità. Kuayue Shidai de Feixing fu tradotto in Francia, in Germania e in Giappone.

Un numero sempre crescente di autori diede il suo prezioso contributo allo sviluppo di questo genere, con nuovi racconti, novelle, film. Oltre ai nomi già citati, molti altri si fecero strada in questo campo, come Liu Xingshi professore di geologia a Chengdu, Wang Xiaoda, autore di Shenmi de Bo (L'Onda Misteriosa), nel 1980; Meng Weizai, autore della novella utopica Fangwen Shizong Zhe (Visita agli Scomparsi) che si ispira all'Incidente di Tiananmen nel 1976; Wei Yahua che scrive il controverso racconto Wenrou Zhixiang de Meng (Il Sogno Ideale della Tenerezza); Jin Tao di Yixian, nell'Anhui, Xiao Jiangheng che sottolinea l'importanza dell'aspetto fantastico.

Tra le raccolte e le antologie sono di particolare interesse Zhongguo Kehuan Xiaoshuo (Fantascienza Cinese), pubblicato da Rao Zhonghua, Kepu Zuojia Tan Chuanzuo (Discorsi degli Scrittori di Divulgazione Scientifica sulle Opere), Kexue Shenhua (Mitologia Scientifica), pubblicata nel 1979, raccoglie venti racconti scritti tra il 1976 e il 1979.

Un nuovo fatto interessante è la pubblicazione di testi che affrontano una discussione critica sui lavori prodotti tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta. Tra di essi spicca senza rivali Lun Kexue Wenyi (Trattato sull'Arte e la Letteratura Scientifiche) pubblicato nel 1980. Ye Yonglie, autore del trattato, analizza gli aspetti e le caratteristiche della fantascienza cinese, ne spiega le origini e le influenze delle opere straniere 17 .

Nel 1979 venne fondata l'Associazione per gli Scritti Creativi di Scienza Popolare Cinese alla quale aderirono quasi tutti gli scrittori di fantascienza, sottolineando il persistente legame tra la fantascienza cinese e la divulgazione scientifica.

La rapida crescita della fantascienza in questi anni è testimoniata anche dalla nascita di numerose riviste che contribuirono alla sua diffusione. Le più note sono Zhihuishu (L'Albero della Conoscenza) edito da Zheng Wenguang e pubblicato ogni due mesi, Kehuan Shijie (Il Mondo della Fantascienza), pubblicato a Pechino; Kehuan Haiyang (L'Oceano della Fantascienza) in cui compaiono racconti di fantascienza straniera e cinese, Kexue Xiaoshuo Yecong (Traduzioni di Fantascienza) nel Guangdong; Kexue Wenyi Yecong (Traduzioni di Arte e Letteratura Scientifiche) e Weilai (Futuro) a Nanchino; Women Ai Kexue (Noi Amiamo la Scienza), mensile giovanile pubblicato anche nel Xinjiang in edizione Uigura.

Anche molti giornali di ampia diffusione e influenti riviste letterarie come il Gongren Ribao (Il Giornale dei Lavoratori) e il Renmin Wenxue (La Letteratura del Popolo) a Pechino, il Wenhui Bao, lo Shanghai Wenxue (La Letteratura di Shanghai) e lo Shanghai Wanbao (Il Giornale della Sera di Shanghai) a Shanghai, lo Yangcheng Wanbao (Il Giornale della Sera di Canton) a Canton cominciarono a pubblicare racconti di fantascienza.

Nel 1979, presso il Dipartimento di Lingua Inglese dell'Istituto di Lingue Straniere di Shanghai, venne istituito il primo corso di fantascienza tenuto dal professor Philip Smith, docente dell'Università di Pittsburg. Questo consisteva nell'insegnamento della storia della fantascienza Inglese e Americana, attraverso la lettura di testi e la proiezione di film.



C'è un vero e proprio boom nel campo delle traduzioni di opere di fantascienza straniera.

Vengono fatte ristampe e nuove traduzioni, tra cui Opere Scelte di H.G. Wells in due volumi, Io Robot e Viaggio Allucinante di Isaac Asimov, I Ragazzi del Brasile di Ira Levin, Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo di Steven Spielberg, Star Trek di Gene Roddenberry, 2001: Odissea nello Spazio di Arthur C. Clarke, Lo Strano Caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde di Robert Louis Stevenson.

L'impatto dei primi film di fantascienza straniera sul pubblico cinese fu senza precedenti. Per la televisione vennero prodotti Zuihou Yige Aizheng Sizhe (L'Ultimo Uomo che Morì di Cancro) dall'omonimo racconto di Zhou Yongnian, Zhang Fengjiang e Jia Wangcheao; Yinxingre (L'Uomo Invisibile) tratto dal racconto di Wu Boze e Xiongmao Jihua (Progetto Panda) adattato dal racconto X-3 Anjian di Ye Yonglie. Molti altri racconti furono adattati per essere trasmessi a puntate alla radio.

Dopo che il professor Smith ebbe introdotto il primo corso di fantascienza all'Università di Shanghai, invitò Ye Yonglie a diventare membro della World Science Fiction, l'Associazione Internazionale di Fantascienza. Da allora anche altri scrittori cinesi come Zheng Wenguang, Liu Xingshi, Tong Enzheng ed altri, entrarono a far parte dell'Associazione, lanciando la letteratura di fantascienza sulla scena internazionale e stimolando l'interesse degli altri paesi ad esplorare questo nuovo mondo.

Nel 1980, dietro il suggerimento di Dan Fukami, presidente della JCSFRA (Japan Chinese Science Fiction Research Association), venne fondata l'Associazione Giapponese di Ricerca sulla Fantascienza Cinese con lo scopo di promuovere la raccolta e la traduzione di racconti di fantascienza cinese. Si innescò così finalmente il meccanismo inverso: la fantascienza cinese divenne l'oggetto delle traduzioni in altre lingue.

Nel 1986, nella Germania dell'Ovest, è stato pubblicato Fantascienza Cinese compilato e tradotto da Charlotte Dunsing con la collaborazione di Ye Yonglie; in Francia, nello stesso anno, uscì Ombre di Spie sull'Isola della Giada Verde, una raccolta tradotta da Huang Yok-soon; negli Stati Uniti I Fatti del Giovedì di Ye Yonglie, L'Impero Centrale di Tong Enzheng e Città di Gatti di Lao She, quest'ultimo tradotto anche in italiano.

Tuttavia, proprio quando la fantascienza cinese era in piena fioritura, le fu inferto un duro colpo. Nel 1983 ebbe inizio la campagna politica contro l'inquinamento spirituale. Venne colpito tutto ciò che aveva a che fare con l'individualismo, il modernismo, l'auto-espressione, la promiscuità sessuale e altri fattori considerati "nocivi" 18 .

La letteratura di fantascienza diventò uno dei capri espiatori di questa campagna e le pubblicazioni vennero bloccate. La fantascienza venne ridotta al silenzio e sottoposta a dure critiche.
Durante i vari incontri tenuti a Pechino e a Shanghai le critiche più pesanti rivolte alla fantascienza furono di vario tipo, dall'impiego dell'immaginazione a scapito dell'aspetto scientifico, al fatto di promuovere una pseudoscienza che non si fonda su principi scientifici, dal fatto di dubitare del ruolo positivo della scienza e della tecnologia nel progresso dell'umanità, a quello di comunicare una visione pessimistica del futuro.

Fu duramente attaccato il racconto di Wei Yahua Wenrou Zhixiang de Meng, considerato cinico, sensuale e anti-socialista; furono attaccati Zhishi Qiguo (Mangia il Suo Frutto Amaro) ed Heiying di Ye Yonglie, accusati di diffondere l'egoismo e di mettere in cattiva luce il sistema politico cinese, negando i valori del socialismo 19 .

La campagna politica contro l'inquinamento spirituale fu di breve durata, ma riuscì ugualmente a lasciare un segno profondo nella storia della fantascienza cinese. Molti scrittori abbandonarono questo genere letterario, diverse riviste scomparirono dalla scena. Quindi, con il tempo, la fantascienza cinese cominciò a riprendersi dal colpo infertogli.

Tra il 1987 e il 1988 apparvero sui più autorevoli giornali articoli che trattavano della questione della fantascienza in Cina. Sul Renmin Ribao vennero pubblicati due degli articoli più rappresentativi, uno di Tan Kai e l'altro di Jiang Yusheng, nei quali si analizzano le cause della bassa produzione di racconti di fantascienza negli ultimi anni.

Nel 1988 il futuro della fantascienza cinese si è fatto più promettente: l'Associazione degli Scrittori del Sichuan fonda il Comitato per la Fantascienza con Tong Enzheng come direttore. Obbiettivo principale di questo comitato è la promozione del legame tra i circoli letterari e quelli di divulgazione scientifica. Vengono finalmente riprese le pubblicazioni ed esce Shijie Kehuan Xiaoshuo Xiehui Zhongguo Huiyuan Zuopin Xuan (Raccolta di Opere Scelte dei Membri Cinesi della World Science Fiction), un'antologia edita da Liu Xingshi che comprende racconti scritti dai cinque maggiori scrittori di fantascienza in Cina.

Ciò che rende interessante la fantascienza cinese agli occhi del lettore occidentale è senza dubbio il profondo legame che essa intrattiene con la tradizione. In molti racconti, dietro al progresso scientifico e tecnologico si cela spesso l'antica saggezza degli antenati, dalle tecniche per sviluppare poteri paranormali, come il Qigong, alle antiche osservazioni astronomiche. I riferimenti a temi, luoghi e personaggi della letteratura cinese antica sono innumerevoli. Questo dimostra che la tradizione è talmente viva nella cultura cinese al punto da influenzare anche l'immaginazione dello scrittore di fantascienza, che è in genere più proiettato verso un futuro fondato sulle innovazioni tecnologiche e scientifiche che non legato alle tradizioni del passato. Così, anche nell'immaginare un futuro che verrà fra 50.000 anni, uno scrittore contemporaneo come Zhang Lie descrive una società ideale che si fonda sull'antichissima pratica del Qigong.

MONDO CINESE N. 87, SETTEMBRE-DICEMBRE 1994

Note

1 Cfr. Ding Wangdao, ed., Zhongguo Shenhua li Zhiguai Xiaoshuo Yibai Pian, Beijing, Zhongguo Duiwai Fanyi Chubangongsi, 1991, pp. 8-9
2 Cfr. Vinello Giovanni, Pan Gu: per lo Studio del Tema Mitico dell'Uovo Cosmico e dell'Uomo Cosmico nell'Area Sino-tibetana, in Cina, 19, 1984, pp. 7-27
3 Cfr. AA.VV., Zhongguo Shenhua Gushi Daquan, vol. 4, Hangzhou, Zhejiang, Shaonian Ertong Chubanshe, 1990, pp. 153-162
4 Cfr. Ding Wangdao, ed., op. cit., pp. 48-49
5 Cfr. Graham A.C., trad. di, The Book of Lieh-tzu, London, Butler & Tanner, 1960, pp. 58-73
6 Cfr. Graham A. C., op. cit., pp. 92-117
7 Cfr. Wu Dingbo-Murphy P. D., eds., Science Fiction From China, New York Praeger, 1989, pp. xii
8 Cfr. Wu Dingbo-Murphy P.D. eds., op. cit., pp.xiii
9 Cfr. Ye Yonglie, ed., Zhongguo Kexue Huanxiang Xiaoshuo Xuan, Shenyang, Liaoning Renmin Chubanshe, 1982
10 Cfr. Ye Yonglie, The Development of SF in China, in Foundation, n. 34, Autumn, 1985 pp. 57
11 Nel 1963 fu ripescato un inedito intitolato Zao Ren Shu (La Tecnica per Creare gli Uomini), pubblicato nel 1905 su Nüzi Shijie (Il Mondo delle Donne), rivista fondata a Shanghai nel 1905. Per l'attribuzione all'autore vedi Wenxue Pinlun, n. 3, 1963, pp. 90-92
12 Cfr. Lao She Città di Gatti, Garzanti, 1986. Traduzione dal cinese e postfazione di Edoardo Mori.
13 Cfr. Barmè G.-Lee B., eds. & transl., The Wounded. New Stories of the Cultural Revolution '77-'78, Hong Kong, Joint Publishing Co., 1979, pp. 1-7; vedi anche Mao Zedong, Discorsi sulla Conferenza di Yenan sulla Letteratura e l'Arte, in Opere Scelte, vol. III, Pechino, Casa Editrice in Lingue Estere, 1973
14 Cfr. Barron Neil, ed., op. cit., pp. 501
15 Cfr. Chevrier Yves, Mao Zedong e la Rivoluzione Cinese, Firenze, Giunti G. Ed., 1993, pp. 141-154
16 Cfr. Wu Dingbo-Murphy P.D., eds., Op. cit., pp. xx
17 Cfr. Ye Yonglie, Lun Kexue Wenyi, Beijing, Kexue Puji Chubanshe, 1980
18 Cfr. Wu Dingbo-Murphy P.D., eds., op. cit., pp. xxxii
19 Cfr. Wu Dingbo-Murphy P.D., eds., op. cit., pp. xxxii-xxxiii

Fonte: http://www.tuttocina.it

 

 

Un autore di fantascienza: Zhang Lie

di Daniela Petroni

Ho incontrato Zhang Lie per intervistarlo nel maggio del 1992 a Kunming, la capitale dello Yunnan.
Aveva cominciato a scrivere racconti di fantascienza soltanto qualche anno prima, nel 1988 e, pur non essendo ancora uno scrittore esperto, mostrava già di possedere un'idea ben precisa di ciò che per lui doveva essere un racconto di fantascienza cinese:

...La maggior parte dei racconti di fantascienza cinese è scritta in maniera semplice e imita dei modelli già esistenti, robot, dischi volanti, e così via. Io non ho intenzione di scrivere in questo modo. Credo che sia un limite al pensiero dell'uomo moderno e al valore delle sue opinioni 1 .

Quando gli chiesi il suo parere sul ruolo che devono giocare fantasia e scienza in un racconto di fantascienza cinese, lui rispose che, dato che oggi la scienza riveste un ruolo fondamentale nell'economia cinese, l'aspetto fantastico, pur essendo importante, va subordinato a quello scientifico.
Zhang Lie è, in realtà, uno pseudonimo. Il vero nome dell'autore di Xun Gen è Zhang Xuekong.

Nasce a Kunming nello Yunnan il 12 marzo del 1944, nel 1968 si laurea in Fisica all'Università dello Yunnan e dal 1980 riveste la carica di responsabile dell'Organizzazione Scientifica e Tecnologica della Difesa Nazionale dello Yunnan e della Produzione Industriale degli Affari Militari.

Zhang Lie cominciò a scrivere novelle nel 1988, quando la Kunming Wenxue Yishu Lianhehui (Società dell'Arte e della Letteratura di Kunming) creò il Chuncheng Shaoer Gushi Bao (Giornale delle Novelle per Bambini di Kunming). In questa occasione scrisse un racconto intitolato Shimisi Jiaoshou He Ta de Ernü (Il Professor Smith e i Suoi Bambini).

Xun Gen (Alla Ricerca delle Radici) è stato scritto nell'aprile del 1992 e pubblicato su Chuncheng Shaoer Gushi Bao soltanto un anno dopo, il 1° aprile del 1993.
Il titolo del racconto da me tradotto, richiama subito alla mente l'omonima corrente letteraria nata in Cina intorno alla seconda metà degli anni '80, la letteratura delle radici, che nasce dalla necessità dei giovani scrittori cinesi di riallacciarsi all'antichità e alla tradizione per creare qualcosa di nuovo. Con tale obbiettivo si diffonde la "ricerca delle radici" culturali, filosofiche ed etniche volta ad aprire nuovi orizzonti tematici 2 .
Il titolo non basta a collocare Zhang Lie all'interno di questa nuova corrente letteraria, ma ci fa notare come l'influenza della letteratura delle radici venga sentita anche da chi si dedica ad un genere letterario di "evasione" come la fantascienza.
Tutti i personaggi principali del racconto di Zhang Lie sono mossi dallo stesso obbiettivo: la ricerca delle radici. Il professor Kawasaki, esperto di Cina e psicologo giapponese segnato dall'esperienza della guerra sino-giapponese, cerca ...le radici della malattia di colei che, a sua volta, era la radice della sua vita, Xiao Qin, la bambina che in passato gli aveva salvato la vita; il professor Smith, antropologo americano, partecipa ad un lavoro archeologico sull'Uomo di Yuanmou per trovare le radici comuni a tutti gli uomini e ... Risolvere il problema delle origini dell'umanità. Xiao Qin, durante un esercizio di qigong, si trova ad affrontare, involontariamente, la ricerca delle radici a nome dei suoi contemporanei, vivendo questa esperienza come un vero e proprio incubo e, infine, Piccolo Angelo, simbolo dell'uomo del futuro, è alla ricerca delle radici della propria civiltà.
Xiao Qin, personaggio intorno a cui ruota il racconto, rappresenta il cinese degli anni '80-'90, con i dubbi e le incertezze di chi si trova in un'epoca di transizione, a cavallo tra le disillusioni dell'epoca postmaoista e di un futuro ancora poco chiaro.

 

L'aereo si inoltrava nel cielo dello Yunnan, bianche nuvole apparivano e scomparivano, e un velo senza forma offuscava la vista di quella terra misteriosa.

Lo Yunnan era conosciuto nell'antica Cina come il Sud dalle nuvole multicolori. "Non a caso gli antichi scelsero un nome così!" Ogni volta che il professor Kawasaki guardava quelle nuvole non riusciva a non emozionarsi.

Il professor Kawasaki era un esperto di Cina. C'era stato talmente tante volte e vi aveva vissuto così a lungo da averne perso il conto. Ma la prima volta che andò nello Yunnan nemmeno la morte gliel'avrebbe fatta dimenticare.

Accadde quarant'anni fa, quando aveva solo 22 anni. Non aveva ancora finito gli studi di psicologia all'Università di Tokyo che dovette arruolarsi nell'esercito: la prima volta che arrivò nello Yunnan fu proprio per pilotare un caccia-bombardiere. "Spargemmo semi di morte, assassini!"

L'aereo si inoltrò in uno spesso strato di nuvole, fuori dal finestrino la nebbia densa scorreva velocemente lasciando sul vetro piccole perle d'acqua. Guardando quel panorama familiare, Kawasaki sorrise con un pizzico di tristezza, erano state proprio quelle dense nubi a proteggerlo dai colpi di mitraglia delle Tigri Volanti di Chennault durante tutte le battaglie aeree di quegli anni.

Ma quell'infelice senso di colpa dovuto alla guerra lo attanagliava costantemente, era più greve della nebbia là fuori.

Kawasaki si voltò per dare uno sguardo al suo vecchio amico, il professor Smith, che sedeva accanto a lui. Il famoso antropologo americano dormiva tenendo tra le mani una rivista di archeologia cinese. Kawasaki osservando il suo nasone mormorò tra sé: "Lui non potrebbe, forse, essere uno membri della squadra delle Tigri Volanti?". Qualunque americano o giapponese che abbia preso parte alla II Guerra Mondiale evita di parlare di quell'esperienza.

Smith si stava recando nello Yunnan per partecipare ad una ricerca sull'Uomo di Yuanmou. Si era fermato a Tokyo alcuni giorni per raccogliere del materiale e lì aveva incontrato Kawasaki.
All'aeroporto Haneda di Tokyo, Smith aveva parlato dei motivi diversi per cui entrambi stavano per intraprendere un viaggio nello Yunnan alla ricerca delle radici.

"Ricercare le radici" è un'espressione molto di moda in America, ma per Smith aveva un significato diverso: lui cercava le radici comuni a tutti gli uomini, voleva risolvere il problema delle origini dell'umanità. Egli pensava che Kawasaki andasse a cercare le radici dei Giapponesi. Ne aveva visti tanti andare nello Yunnan portando con sé un libro, "Yunnan: il luogo d'origine dell'etnia giapponese".

In effetti, Kawasaki stava andando a cercare le radici, ma per lui c'erano delle implicazioni più profonde. Due anni prima aveva assistito ad un meeting dimostrativo sulle "Funzioni paranormali del corpo umano" organizzato dal noto professore Guan Daming all'Università dello Yunnan. Molti bambini con poteri paranormali avevano fatto dimostrazioni di Qigong e, fra di essi, Xiao Qin lo aveva colpito in modo particolare. Era una bambina di dieci anni, che si era cimentata in due esercizi, il "Movimento parapsichico" e la "Rottura dell'ago con il pensiero". Il primo consisteva sia nel tirar fuori delle pastiglie da una bottiglietta di medicine sigillata, lasciando intatti la bottiglietta, il coperchio e il tappo di sughero, sia nel trasportare con il pensiero un uovo da una stanza ad un'altra facendolo passare attraverso la parete. Il secondo esercizio consisteva nel rompere un ago per cucire contenuto in una scatola di legno e nel "saldare" le due metà dell'ago spezzato. Xiao Qin poteva ricongiungere le due parti dell'ago in modo così perfetto da non lasciare segni visibili ad occhio umano. L'ago fu addirittura portato a Shanghai dove fu esaminato con un microscopio ad elettroni che poté dimostrare l'assenza di tracce di frattura sulla catena molecolare.

Xiao Qin aveva anche il potere di vedere attraverso il corpo umano. Per questo, la sera prima che Kawasaki lasciasse Kunming, al momento dei saluti, Xiao Qin gli si avvicinò e, sussurrando, gli disse che aveva visto un gonfiore proprio al di sopra del retto.

Tornato a Tokyo, Kawasaki si fece visitare. Xiao Qin non si era sbagliata: egli dovette operarsi immediatamente per farsi asportare un cancro in stadio avanzato. Questo era il motivo per cui ora considerava Xiao Qin come la sua salvatrice, come la radice della sua vita.

Pochi giorni prima, il professor Guan, aveva telefonato a Kawasaki per comunicargli che Xiao Qin aveva una strana malattia e per chiedergli di recarsi nello Yunnan a farle una diagnosi.

Si potrebbe dire che il professor Kawasaki stava andando a cercare le radici della malattia di colei che era la radice della sua vita.

All'aeroporto Wujiaba di Kunming, il professor Guan Daming aspettava impazientemente l'arrivo di Kawasaki. Guardava a lungo l'orologio, come se più lo guardava più il tempo passasse in fretta.
Studente al Politecnico del Sud-Est, più di quaranta anni fa aveva concluso i suoi studi in fisica sotto il frastuono dei bombardamenti aerei giapponesi. Oggi, tutti, Smith compreso, si chiedono come, in circostanze così pericolose, il Politecnico del Sud-Est sia riuscito a promuovere lo sviluppo di una gran quantità di talenti formidabili, come Yang Zhenning.

Il professor Guan insegnava fisica all'Università dello Yunnan e ora presiedeva le ricerche sulle Scienze Umane che includono anche lo studio dei poteri parapsichici e del Qigong.
Durante questa ricerca aveva stretto una profonda amicizia con numerosi giovani con poteri paranormali come Xiao Qin. Lui era per loro padre e madre, maestro e compagno di lavoro; questa era una particolare caratteristica della sua attività di ricerca.

La scienza moderna abbraccia la Fisica ma non spiega il fenomeno dei poteri parapsichici. Il professor Guan sosteneva che la ricerca su questi poteri avrebbe condotto a una nuova rivoluzione scientifica.
Alcuni giorni prima, quando Xiao Qin era stata sottoposta ad alcuni test di controllo, sia gli studiosi che le apparecchiature avevano rilevato l'esistenza di qualcosa di anormale in lei. L'ago indicatore del registratore si spostava improvvisamente raggiungendo il punto più alto come se fosse colpito da un fulmine, poi improvvisamente riscendeva giù fino allo zero. Il grafico registrato rivelava un'anomalia.

La stessa Xiao Qin sembrava colpita da scosse elettriche e i suoi poteri parapsichici erano svaniti improvvisamente. La sua espressione era imbambolata. Xiao Qin era stanca e senza forze e da quel giorno in poi, tutte le sere, terrificata, chiamava le persone, urlando, piangendo. Quando le chiedevano che cosa avesse, lei non sapeva cosa rispondere. Le erano stati controllati la respirazione, il polso, i battiti cardiaci, la pressione sanguigna, le avevano fatto le analisi del sangue e tutte le altre, e tutti i valori risultavano normali. I medici non sapevano dare una spiegazione, non riuscivano a giungere a una conclusione: chi diceva che fosse a causa dello stress dovuto allo studio, che aveva costretto Xiao Qin ad uno sforzo mentale eccessivo, chi diceva che si era stancata troppo. C'era anche un medico che sosteneva che fosse rimasta scroccata per aver ecceduto nell'esercizio del Qigong.

Più il professor Guan cercava una spiegazione più si sentiva confuso. Per questo motivo aveva deciso di telefonare a Kawasaki e chiedergli di andare nello Yunnan.

Quando Kawasaki e Smith scesero dall'aereo non ebbero neanche il tempo di arrivare in albergo che Guan li stava già conducendo da Xiao Qin.

Dal modo in cui Kawasaki cominciò ad affrontare il problema si poteva ben dire che era anche uno psicologo. Infatti dopo aver appreso quali erano le condizioni di Xiao Qin, non tornò più sull'argomento. Cominciò a comportarsi come un vero turista in visita a Kunming. Ogni giorno andava con Xiao Qin a visitare luoghi di interesse storico, invitando anche Guan Daming e Smith ad unirsi a lui.

Visitarono tutti i luoghi turistici, dal Lago Verde al Palazzo dalla Gran Vista, dal Tempio d'Oro alla Pozza del Drago Nero e, piano piano, Guan Daming e Smith cominciarono a capire che quella era una preparazione alla diagnosi psicologica e alla cura e che serviva a conquistare la fiducia di Xiao Qin.

Al quarto giorno Kawasaki, con aria molto solenne, disse a Guan Daming, a Smith e ai genitori di Xiao Qin che era necessario praticare l'ipnosi.

Ipnotizzò Xiao Qin nel confortevole e tranquillo Hotel del Lago Verde, chiedendo agli altri di rimanere nel salone, in assoluto silenzio.

Nella cameretta interna, la bambina era distesa sul letto mentre Kawasaki le sedeva accanto e tenendole la mano le parlava dolcemente delle bellezze di Kunming, di lei stessa che l'aveva aiutato a sconfiggere il cancro; le diceva che avrebbe fatto venire alcuni bambini giapponesi con cui avrebbe potuto fare amicizia e che voleva che lei e il suo maestro insegnassero a quei bambini ad usare e controllare i poteri paranormali (questo accadde realmente nel 1990: tra sei bambini giapponesi ce ne erano due che potevano vedere attraverso il corpo umano).

Xiao Qin osservava l'espressione gentile di Kawasaki: assomigliava proprio al suo nonno morto poco tempo fa! Aveva un'espressione ora confusa, ora distante; era come i boschi, le montagne, l'oceano e con lei formava un solo corpo.

Seguendo la sua voce soave tornò a quel mondo ormai dimenticato da lei, quel mondo che la faceva piangere e gridare...

Trascorsero alcune difficili ore, poi il professore uscì dalla cameretta e i quattro, che aspettavano nel salone, si alzarono tutti contemporaneamente. Kawasaki aveva l'espressione di chi ha lottato contro il nemico e questo fece capire agli altri che doveva esserci qualcosa di grave.

Tutti chiesero all'unisono: "Che male ha?", "Non è una malattia", Kawasaki prese la tazza e la posò sul tavolino da tè facendo loro cenno di sedersi. "Durante l'ipnosi, Xiao Qin ha raccontato una strana esperienza, un'esperienza che una qualunque bambina di dieci anni non riuscirebbe a sopportare. I suoi sintomi sono il riflesso di stimoli ricevuti dalla coscienza".

"Ma Xiao Qin non è mai andata da nessuna parte!" disse la madre della bambina senza capire.
"Vorrei che il professor Guan ci parlasse dei risultati dei test fatti e dello stato psicologico di Xiao Qin durante quei test" disse Kawasaki rivolgendosi al pensieroso Guan, senza dare una risposta alla domanda fattagli. Il professor Guan spiegò loro che durante il test Xiao Qin doveva "afferrare" gli oggetti con il pensiero e far passare un uovo da una stanza all'altra attraverso la parete. Durante l'esercizio, un registratore misurava la sua capacità di vedere attraverso il corpo umano. Fu quando Xiao Qin cominciò a entrare nella condizione di funzionalità parapsichica proiettando l'energia vitale, che davanti alla sua fronte comparvero centinaia di uova rotanti. Era un fenomeno definito "effetto-schermo dei poteri parapsichici".

Le uova giravano sempre più velocemente e al loro centro ne comparve uno dal contorno chiaro e luminoso. Mentre il suo pensiero si concentrava su quello, le altre uova scomparivano piano, piano.
L'uovo, lentamente, smise di girare: l'esperimento era riuscito... "La strana esperienza di Xiao Qin cominciò proprio da quel momento" disse il professor Kawasaki, rivolgendosi questa volta alla madre della bambina.

Quando, inizialmente, si era verificato l'effetto-schermo, tra le uova rotanti non era ancora comparso l'uovo splendente di cui aveva parlato Guan Daming, ma c'era una pallina rossa che girando, girando, cominciò a ruotare su se stessa. Più girava più diventava grande, fino a che si trasformò in una grande luce rossa. Xiao Qin si accorse che non era lei a controllare quella luce rossa ma era quest'ultima a controllare lei. Ebbe la sensazione di essere diventata parte di quella luce rossa e anche lei cominciò a girare con essa, sempre più velocemente. Si formò un enorme vortice che, a piena velocità, si dirigeva verso l'alto, come se la sua punta si facesse strada all'interno di un guscio. Poi si fermò e scomparve.

Xiao Qin aprì gli occhi e si accorse che era distesa su un prato a lei non familiare. In base alla descrizione che ne fece in seguito, Kawasaki concluse che quel luogo apparteneva a 50.000 anni fa ed era probabilmente lo stesso posto in cui oggi è situato il laboratorio. Guan Daming e Smith erano d'accordo con lui. Ma per Xiao Qin quello non era altro che uno sconosciuto mondo selvaggio. Tutt'intorno enormi alberi si levavano verso l'alto e fiori di ogni sorta, dall'azalea alla camelia, sbocciavano in maniera disordinata e improvvisa, come se fossero turbati dal suo arrivo. Le ombre dei rami e dei tronchi degli alberi sembravano mostri che, all'improvviso, avrebbero potuto fare un balzo ed agguantarla.

Ma ciò che la spaventava di più era quel silenzio di tomba. Le sembrava di essere in un film dell'orrore.
Come ci si poteva aspettare, degli uomini che impugnavano bastoni sbucarono da chissà dove e in un attimo la circondarono. Tutti quanti avevano i capelli scarmigliati e vestivano con pelli di animale. I loro volti erano simili a quelli degli uomini dei nostri tempi.

La osservavano meravigliati e, gesticolando, emettevano una specie di squittio; sembrava che discutessero su cosa avrebbero dovuto fare di lei.

Uno dei vecchi emise delle urla e gli altri si ammutolirono. Due di loro la tirarono su da terra, poi tutti in gruppo intorno a lei, la portarono al villaggio. Le abitazioni distavano da lì due, tre miglia circa e consistevano in profonde e grandi cavità e in tende fatte con bastoni di legno, rami e pelli d'animale. Erano tutte raggruppate su una pianura, intorno ad un falò sempre acceso.

Xiao Qin diede uno sguardo ai loro utensili: tutte asce e coltelli di pietra. In seguito, Smith, basandosi sul confronto della loro forma con quella degli oggetti del Museo dello Yunnan, confermò che risalivano a 50.000 anni fa, così come sosteneva Kawasaki.

Xiao Qin rimase attonita nell'accorgersi che dall'altura su cui era seduta si poteva vedere il Lago Dian e quella che fin da piccola conosceva come la Montagna della Bella Addormentata. Era terrorizzata, stordita, impaurita. Le acque del Lago Dian e quelle del Lago Verde erano tutt'uno e ricoprivano più della metà dell'area in cui poi sorse Kunming. E Kunming? Non c'era nient'altro che un prato e una foresta. Di palazzi, strade, automobili nessuna traccia. Si voltò di nuovo per dare uno sguardo a quell'uomo primitivo descritto nei libri di storia, nelle illustrazioni, in televisione, senza riuscire a capire che cosa era potuto accadere. Si aggiunse alle altre sensazioni una forte curiosità che attenuò lo stato di paura in cui si trovava.

Arrivarono due bambini di cinque, sei anni che volevano giocare con lei, così piano piano, si calmò. Fu allora che si accorse di trovarsi sul Monte Yuantong, il luogo dove, oggi, sono situate le gabbie degli uccelli acquatici del giardino zoologico...

Il professor Kawasaki raccontò fin qui e ognuno si sentì più rilassato, ma poi il suo tono di voce si fece più grave e preoccupato.

Xiao Qin si accorse subito che il rapporto fra i due bambini non era paritario: era molto evidente che una era una bambina-capo, mentre l'altro era un piccolo prigioniero. Xiao Qin sentiva compassione per lui. Giocarono insieme e poi lei gli mise una ghirlanda di fiori intorno alla testa.

La mattina dopo si alzò tardi. Si infilò la pelle d'animale che le dava una sensazione di disagio e, un brutto presentimento la spinse ad andare a cercare il piccolo prigioniero.

Non riusciva a trovare i luoghi in cui di solito giocavano i bambini, ma da un certo punto udì qualcosa che assomigliava ad un canto, ad un richiamo, ma che non era né un canto né un richiamo.
Si incamminò nella direzione di quel suono e, in uno spazio aperto, alle spalle di un'altura, vide una decina di persone intorno ad un fuoco che mangiavano carne arrostita: era il piacere di quel ricco pasto che le faceva ridere e gridare.

Quando si avvicinò per veder meglio, cominciò ad urlare terrorizzata...
"Erano le stesse urla che emetteva durante la notte" disse il professor Kawasaki rivolgendosi al padre di Xiao Qin.

Le prime cose che vide furono la ghirlanda fatta da lei e la testa del piccolo prigioniero in cima alla quale era stato fatto un buco in cui era stato inserito un omero a mo' di cannuccia che traforava la scatola cranica. La bambina-capo tenendola fra le mani, ne succhiava le cervella. A Xiao Qin si rizzarono i capelli… "Tu! Tu" balbettò puntando il dito verso la bambina-capo senza riuscire a parlare per la rabbia. La bambina-capo credeva, invece, che Xiao Qin volesse prenderle il cibo, così spalancò gli occhi, aprì la bocca digrignando i denti ed emise un verso felino: non c'era nulla in lei che la facesse rassomigliare a una bambina.

Gli altri che erano lì vicino e ridevano compiaciuti, stavano arrostendo le carni del piccolo prigioniero. Xiao Qin piangendo, salì su quella altura dove nei giorni precedenti aveva giocato con il piccolo prigioniero, e gettandosi sul mucchio di fiori avanzati dopo aver intrecciato la ghirlanda, scoppiò in un pianto disperato. Quando smise di piangere, si mise lentamente a sedere e attraverso le lacrime che le riempivano ancora gli occhi, vide che quella gente era già lì, ai piedi della roccia, disposta in semi-cerchio.

Uomini e donne impugnavano coltelli di pietra insanguinati. I loro sguardi rivelavano intenzioni omicide. Due bambini erano in testa: la bambina-capo, che aveva ancora tra le mani la testa del piccolo prigioniero e uno che non aveva mai visto e che, con uno sguardo rapace, fissava la testa di Xiao Qin come se ne stesse già pregustando le cervella.

Xiao Qin capì subito che sarebbe stato inutile chiamare aiuto, chi avrebbe potuto salvarla?
Fu come in uno di quegli incubi in cui, nel momento di massimo pericolo si trova sempre una via d'uscita, magari saltando dal precipizio di una montagna o prendendo il volo o chissà in quale altro modo. Xiao Qin in quel momento ebbe un'improvvisa ispirazione o si potrebbe forse dire un suggerimento.

Sedendo sull'altura con le gambe incrociate, e con gli occhi semi-chiusi, cominciò, piano piano, a concentrare il suo pensiero finche davanti alla sua fronte comparve quella piccola sfera rossa che l'aveva condotta in quel mondo selvaggio...

Detto questo gli animi dei presenti si tranquillizzarono un po’.
"E quella luce rossa riporterà Xiao Qin indietro?", l'espressione della madre di Xiao Qin era preoccupata al punto di far pensare che la bambina non fosse lì accanto.

Kawasaki non rispose e guardando Guan Daming disse: "E tu che cosa ne pensi?"
"Tutto ciò ha provocato in Xiao Qin un travaglio temporale di dimensioni piuttosto grandi che deve essere bilanciato: Xiao Qin non può tornare ora." Il professor Guan parlando guardava il professor Kawasaki: soltanto lui, con la sua abilità, poteva giudicare se era così oppure no.

"Sono perfettamente d'accordo per quanto riguarda la necessità di ristabilire l'equilibrio. Infatti Xiao Qin non è tornata ai nostri giorni, ma ad un futuro di 50.000 anni dopo di noi".

"Ma allora lei ha visto gli uomini che vivranno fra 50.000 anni!?". Ciò che interessava maggiormente al professor Smith, in quanto antropologo, era proprio l'uomo del futuro.

"La prima cosa che Xiao Qin ha visto sono proprio gli uomini, uomini che vivranno fra 50.000 anni" disse il professor Kawasaki, come se li avesse visti con i suoi propri occhi.

Quando la luce rossa scomparve Xiao Qin si ritrovò seduta nello stesso luogo di prima, ma quella che era un'altura, si era trasformata in pianura. Intorno tutto era lucido e splendente. Quegli uomini primitivi che volevano mangiarla erano scomparsi.

Alzò la testa e la prima cosa che si vide davanti era un bambino molto bello di circa 6 anni. Rispetto ai bambini di oggi aveva pochi, fini capelli, il naso un po' grosso, gli occhi molto grandi. Il suo sguardo emanava bontà e tenerezza. Sembrava che avesse percepito la paura di Xiao Qin e che volesse comunicarle solidarietà e accoglienza. I suoi vestiti brillavano come il metallo ed erano morbidi come la seta.

I loro sguardi si incontrarono e Xiao Qin si sentì come se una scossa elettrica avesse attivato in lei qualcosa. Entrò subito nella condizione parapsichica e sentì che le loro intelligenze erano entrate in comunicazione. Pensò: "È davvero un piccolo angelo!" e l'altro le rispose subito: "Sì, puoi chiamarmi Piccolo Angelo".

Quella che in cinese viene definita "Affinità spirituale" è l'essenza del legame che unirà per sempre Xiao Qin e Piccolo Angelo.

Xiao Qin si incamminò felice con lui nella prateria. Aveva la sensazione che i fiori, l'erba, gli alberi di lì, le dessero il benvenuto.

Era interessante notare che 50.000 anni dopo lì ci sarebbe stato ancora lo zoo, ma Xiao Qin non vedeva né gabbie per animali, né sbarre di ferro. Al contrario, tutti gli orsi, i leoni, le tigri, le giraffe, erano diventati come i visitatori dei nostri zoo e passeggiavano su e giù per il giardino zoologico contenti e a loro agio.

Una voce melodica giungeva da lontano e tutti gli animali carnivori cominciarono ad arrivare nella prateria. Piccolo Angelo fece cenno a Xiao Qin, facendole capire che quello era il pasto. Si vedeva soltanto una coppia di animali di taglia diversa, che assomigliava un po' a conigli e che facevano la fila per entrare nella prateria; e poi c'erano leoni, tigri, leopardi... ognuno di loro, riconosciuto il proprio partner, si stendeva sulla pancia e mangiava fino a lasciare soltanto una testa e le ossa nude dello scheletro.

Quando avevano finito di mangiare, se ne andavano e tutti gli scheletri rimasti si alzavano e facevano lo stesso mettendosi in fila.

Naturalmente Xiao Qin aveva capito che quelli non erano altro che capre-robot e conigli-robot e in quel momento si rese conto di non essere tornata a "casa sua": la civiltà di lì era molto più evoluta di quella del mondo a cui lei apparteneva. "Ma allora dove sono?"

Il bambino si mise a ridere "Siamo a 50.000 anni di distanza”.

La paura di Xiao Qin per aver dovuto affrontare i cannibali-primitivi non era ancora scomparsa che già si imbatteva in un nuovo problema.

Era confusa e non sapeva cosa fare. Guardò istintivamente verso est e verso sud, il Lago Dian e la Montagna della Bella Addormentata erano ancora lì, ma la Kunming che lei conosceva tanto bene era cambiata.

Nel luogo in cui prima era situato il centro di Kunming, si ergeva ora una pagoda di cristallo che si innalzava imponente oltre le nuvole. Era composta da quattro prismi e la sua sezione orizzontale presentava una forma triangolare. La superficie della pagoda era completamente liscia: non c'erano né porte né finestre.

Più Xiao Qin la guardava, più le sembrava strana; poi, improvvisamente, ebbe la netta sensazione che la pagoda la stesse osservando che la guardasse e la ascoltasse, ebbe la particolare sensazione che lei e la pagoda avessero il comune desiderio di fare la reciproca conoscenza.

Non c'erano altre costruzioni oltre alla pagoda e ad una fila ordinata di serre di cristallo. Tutt'intorno si stendevano praterie, boschi, giardini.

Xiao Qin si chiedeva come si potesse entrare nella pagoda se non c'erano porte. Non c'erano stanze, non c'erano strade, non c'erano macchine. Ma dove viveva la gente? Come usciva di lì?

Piccolo Angelo lesse i suoi pensieri e mettendosi a ridere sembrò dirle: "Andiamo a vedere".

Erano già di fronte alla pagoda di cristallo, quando una forza che le era familiare si impossessò di Xiao Qin; era la stessa sensazione che si impadroniva di lei quando spostava gli oggetti con il pensiero. Si sentì fondere in un sol corpo con la pagoda di cristallo e in un batter d'occhio si ritrovò nel salone dell'edificio insieme a Piccolo Angelo.

Il salone aveva lo stesso aspetto della parte esterna della pagoda: non c'erano porte, né finestre, né scale e non assomigliava nemmeno a ciò che aveva visto nei film di fantascienza al cinema o in televisione, dove c'erano ovunque quadri di comando e micro-strumenti. Lì non c'era neanche una lampada e tuttavia vi si diffondeva una luce splendente. Una parete era costituita da uno schermo sulla cui superficie appariva tutto il paesaggio che avresti pensato di vedere guardando in quella direzione.
Le stanze del salone sembravano grandi gusci di vetro incastonati nelle pareti. Non c'erano porte. Piccolo Angelo tirò Xiao Qin per le mani e in un attimo passarono attraverso il guscio e furono nella stanza. Lì non c'era nulla. Sembrava molto piccola, ma se saltavi non riuscivi a toccare il soffitto, se correvi non riuscivi ad avvicinarti alle pareti. Ti ci potevi sedere o sdraiare, ma non c'erano né sedie né letti.

Xiao Qin non faceva in tempo a fare una domanda che Piccolo Angelo le aveva già risposto. Ognuno aveva una stanza così, quello era il loro mezzo per vivere, studiare, lavorare, uscire. Le stanze partendo dal tetto della pagoda di cristallo, potevano essere proiettate verso l'alto, fin sulla Luna, su Marte, su Venere, oppure verso il basso fino a raggiungere le profondità sotterranee. Però ai bambini era proibito andare in quelle due direzioni, essi potevano muoversi soltanto nello spazio circostante.

"Allora andiamo fuori a dare un'occhiata", si dissero telepaticamente e allo stesso tempo, la stanza-bolla, obbedendo ai loro desideri, li portò fuori come se fosse una gran bolla di sapone soffiata via dalle pareti della pagoda. Poi, quella grande sfera trasparente che aveva preso forma cominciò a fluttuare nello spazio.

Xiao Qin guardò il Monte Xi di fronte a sé e in un attimo la sfera volò sulla sua cima. In lontananza, sotto i raggi splendenti del tramonto, la pagoda di cristallo sembrava una lampada cilindrica al neon infilata nel terreno; era meravigliosa.

In quel momento, stanze-bolle come la loro, cominciarono ad arrivare da ogni parte, una dietro l'altra. Dirigendosi verso la pagoda di cristallo, si ammucchiavano l'uno all'altra e come enormi chicchi d'uva si attaccavano all'edificio.

Poi anche la loro fluttuò verso l'edificio, diventando uno dei tanti "chicchi d'uva". E in quel piccolo "chicco d'uva", loro parlavano, comunicavano e Xiao Qin raccontava di sé, dei suoi amichetti dai poteri paranormali e del lavoro di ricerca cominciato con il suo maestro.

Il giorno dopo, Piccolo Angelo invitò Qin ad andare a trovare i suoi piccoli amici e giocare con loro.
Nella grande sala una decina di bambini simili a Piccolo Angelo giocavano a visualizzare i loro più grandi desideri. In un istante questi si trasformavano in immagini olografiche che venivano mostrate a tutti per esser commentate. Erano decine di immagini, ognuna diversa dall'altra. Una di esse mostrava il fluire del magma sotterraneo. Sembrava un film tridimensionale e Xiao Qin ebbe un sussulto di paura. Un'altra faceva vedere l'evoluzione del corpo celeste in proporzioni e tempi ridotti; un'altra ancora presentava l'ingrandimento di matrici delle molecole del DNA e mostrava come si riparavano i difetti al suo interno. Xiao Qin guardava senza riuscire a capire, le sembrava una scala a chiocciola.

L'immagine da cui lei era più attratta, era quella di strani animali di altri pianeti ...

Ad un certo punto tutti quei bambini volsero i loro sguardi verso Xiao Qin: volevano che anche lei provasse ad esprimere un suo desiderio.

Ma quale poteva essere il suo più grande desiderio?

Fu visualizzato non appena chiuse gli occhi: era tornata a casa ed era con la sua mamma, il suo papà, il maestro e i suoi compagni. Suo padre uccideva un pollo per farne del bollito, sua madre cucinava del maiale alla brace in salsa di soia e lei, felice, aveva già l'acquolina in bocca.

Improvvisamente ebbe una sensazione di gelo. Aprì gli occhi: le immagini erano ancora lì. Allora guardò gli altri bambini: Piccolo Angelo piangeva tristemente e tutti avevano un'espressione indignata e piena di disprezzo.

Quell'espressione lei la conosceva bene. Era la stessa con cui aveva guardato la bambina-capo che portava tra le mani la testa del piccolo prigioniero succhiandone le cervella.

Ora Piccolo Angelo e i suoi compagni la vedevano proprio come una primitiva che mangiava i suoi simili, per loro non c'era alcuna differenza nell'uccidere un uomo o un animale. Nessuno era dalla sua parte.
Ferire il suo orgoglio, era come ferire profondamente l'orgoglio dell'umanità, era come infliggerle un duro colpo.

Xiao Qin scoppiò di nuovo a piangere, piangeva davanti ai posteri dell'uomo contemporaneo, davanti ai posteri che vivranno fra 50.000 anni.

Piccolo Angelo si voltò lentamente e i loro sguardi si incrociarono. Il luccichio delle lacrime che annebbiava ancora i loro occhi era come una barriera che li faceva sentire parte di due specie diverse e impediva loro di stare insieme. Poi qualcosa li mise di nuovo in comunicazione, una parola che comprendevano entrambi: "Addio".

Xiao Qin diede ancora uno sguardo a Piccolo Angelo in lacrime, mentre la sua immagine diventava sempre più indistinta. La piccola sfera rossa che le aveva fatto fare un balzo di 100.000 anni sembrò cadere dalla cima della pagoda di cristallo; fece girare Xiao Qin ancora una volta e fu così che finalmente tornò ai nostri giorni, fra di noi.

Così il professor Kawasaki finì di raccontare tutta l'esperienza narratagli da Xiao Qin sotto ipnosi.
Gli occhi dei presenti si riempirono di lacrime. Sapevano che quello non era né un sogno ne una supposizione personale. Era quell'anomalia comparsa improvvisamente sulla curva del grafico ottenuto attraverso i test fatti da Xiao Qin, o meglio, era l'esperienza che, a distanza di 100.000 anni, si compiva all'interno di una spaccatura temporale che l'uomo comune non era in grado di percepire. Ci si creda o no, era proprio così.

"Allora è in questo modo che la mia bambina è ritornata!?" chiese la madre di Xiao Qin singhiozzando.
"La mia cura psicologica consiste nel confortarla e nel farle capire che nel farsi dell'umanità, ogni generazione ha un suo compito. I nostri antenati avevano quello indegno di mangiarsi l'uno con l'altro. Ma, oltre a questo, essi dovevano combattere contro la natura e in questo modo diedero un enorme contributo all'evoluzione dell'umanità. La nostra generazione ha le guerre, ci si uccide a vicenda. Io vi ho partecipato .... E provo ribrezzo per me stesso. Ma il nostro intento è quello di promuovere la pace e lo sviluppo tecnologico e sociale. L'uomo del futuro dovrebbe valutarci correttamente."

Kawasaki sollevò la testa e guardando la madre di Xiao Qin disse: "Quella praticata su Xiao Qin è un'ipnosi a livello profondo di cui lei non ricorderà più niente una volta sveglia. Le esperienze e i traumi subiti andranno a depositarsi nei luoghi più reconditi della sua mente e non potranno più influenzarla. Ora può andare a vederla."

I tre professori rimasero a sedere. Da un punto di vista scientifico erano, in realtà, piuttosto dispiaciuti sapendo che Xiao Qin avrebbe dimenticato tutto.

"Se ci mettiamo a confronto con l'uomo del futuro, dobbiamo ammettere che le nostre conoscenze sono molto scarse. Questa esperienza a lungo raggio fatta da Xiao Qin resterà inspiegabile" pensò Kawasaki ad alta voce. "Le cose inspiegabili non sono stupide fantasie". Guan Daming dando un'occhiata alla camera di Xiao Qin disse: "Nei nostri esperimenti sui poteri parapsichici è già comparso un effetto bidirezionale notevole. Un compagno di Xiao Qin, ad esempio, può trasformare le gemme in fiori e, poi, di nuovo, far tornare gemme i fiori che aveva fatto sbocciare, facendo sì che nel mondo naturale si invertano dei processi che sarebbero altrimenti irreversibili. Se davvero riusciamo a comprendere e a fare nostri i principi che stanno alla base di ciò, allora, l'esperienza di Xiao Qin non è assolutamente immaginaria. Stiamo cercando di chiarire che cosa ha tentato di trasmetterci attraverso Xiao Qin l'uomo del futuro".

"Sono d'accordo," Smith aveva già pensato a lungo a questo problema, "il Piccolo Angelo visto da Xiao Qin non era più l'uomo con lo stesso significato che ha per noi. In seguito allo sviluppo scientifico il genere umano dovrà approfondire la conoscenza di sé stesso, accelerare e rendere dinamica l'evoluzione e, allo stesso tempo, si alienerà dal proprio corpo. Lo sviluppo dell'uomo che vivrà fra 50.000 anni non può essere paragonato al nostro, così come noi non possiamo paragonarci all'Uomo di Neanderthal. L'esperienza di Xiao Qin è quella di tre bambini che rispecchiano tre stadi diversi dell'evoluzione umana. Dietro alle mie considerazioni si cela un importante aspetto dell'evoluzione, e cioè il fatto che le persone che, oggi, come Xian Qin possiedono poteri parapsichici, in futuro arriveranno a sviluppare un sistema di idee superiore. Questa sarà una proprietà comune a tutti e diventerà una sola cosa con la società, la tecnologia e l'ambiente circostante, proprio come la Pagoda di Cristallo descritta da Xiao Qin. Se lo sviluppo, l'uso e l'evoluzione dei poteri parapsichici dell'uomo, faranno sì che questo raggiunga i massimi livelli biologici, allora, potremo considerarci gli antenati di Piccolo Angelo. Bisogna comprendere che quando l'uomo comincerà a evolversi in quella direzione, quando comincerà a studiare i poteri parapsichici fisici e le Scienze Umane, solo allora si comincerà ad avanzare verso uno stadio superiore nell'evoluzione del genere umano. Accadrà la stessa cosa che avvenne per l'uomo-scimmia che noi oggi studiamo sui libri, egli cominciò a camminare sulla terra, imparò ad usare il fuoco e gli utensili..."

“Vorresti dire che secondo te l'uomo del futuro sta ricercando le sue radici?" A Kawasaki vennero improvvisamente in mente le parole spiritose che Smith gli disse all'aeroporto Haneda. "Certamente, signor Kawasaki!", Smith lo guardò furbamente, "ricercare le radici è un istinto naturale dell'uomo, indipendentemente dallo stadio di sviluppo da lui raggiunto. La differenza sta nel fatto che noi frughiamo nella terra rossa di Yuanmou per trovare fossili, mentre loro, dominando il tempo, vengono tra di noi a cercare fossili viventi!"

Cercare le radici, questo spiega tutto chiaramente! I tre professori non avevano altro da dire.

Andarono tutti contemporaneamente sul balcone per ammirare il bellissimo Parco del Lago Verde dove la gente giocava con i gabbiani.

Ne arrivava in volo un grande stormo; erano come fiocchi di neve venuti dal Nord. Riempivano il cielo danzando nell'aria, poi scendevano in picchiata fino alla superficie del lago, e di nuovo si innalzavano tra le nubi multicolori del cielo e risplendevano in lontananza come nuvole bianche.

Kawasaki sentiva dei tuffi al cuore che assomigliavano alle picchiate di quelle nuvole bianche: il dinosauro Lufeng di alcune decine di milioni di anni fa, l'uomo di Yuanmou nello Yunnan del futuro… Sollevò di nuovo la testa a guardare le nuvole dello Yunnan: Il Sud delle nuvole, il Sud delle nuvole multicolori, paese magico, dalle mille meraviglie!

(Traduzione di Daniela Petroni)

Fonte: http://www.tuttocina.it

 


 

 

 

 

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